Frodi e prolungamento dei lavori. Il caso di una torre nella marina di Cropani

Cropani marina

Marina di Cropani, (da www.eurospin-viaggi.it).

Appena andate in vigore le nuove tassazioni del biennio 1590-1591 vennero appaltate sei nuove torri tra le quali una nella marina di Cropani. Nel gennaio 1594 la nuova torre, chiamata Crocchia, è già in costruzione. Il mastro fabricatore che si è aggiudicato l’appalto è Adante o Dante Cafaro della città di Cava che alcuni anni dopo costruirà la torre dei Gesuiti nel villaggio di San Leonardo.
Con le prime perizie iniziano le controversie. Il mastro è accusato di frode per essersi accordato con il delegato della regia udienza provinciale alterando le misure del costruito.
In attesa che un ingegnere su incarico della Regia Corte si porti sul luogo per una verifica, viene concesso un anticipo al mastro perchè possa procedere nei lavori. Il tempo passa e, poichè è ormai iniziata la bella stagione, l’ingegnere delegato, il cavalier Fontana, fa sapere che non intende portarsi sul luogo prima di settembre per paura dei corsari. Finiti i soldi, si fermano i lavori.
Il Cafaro ai primi di luglio protesta per il danno che il fermo dei lavori crea a lui ,ai lavoratori ed all’opera.
Egli chiede che nell’attesa venga consegnato un po’ di denaro all’università di Cropani per poter proseguire.
“Molto Illustr.
M.ro Adante Cafaro, partitario dela torre di Cropani,
fa intendere a V. E. Ill.mo come essendosi stata fatta
mesura de tutta la opera per esso fatta in quella per lo
uomo experto eletto dalla Regia Audientia Prov.le per
ordine dela Cam.a se retrovo creditore in docati mille
cinquecento ottantatre et venendo in Cam.a per lo debito
mandato fu da uno malevolo malignato dicendo che in detta
mesura ci era errore per il che li fu suspetato il
pagamento e li furo pagati a buon conto docati trecento
con la plegiaria et che se fusse servito detta misura per
uno deli ingegneri dela regia corte li quali como che non
si poterono conferire, si ordino al cap.no di Seminara
che con experti havessero visto detta mesura et perche
S.M. Ill.ma il detto cap.no voleva docati sexanta da esso
supp.te per le giornati che in cio haveva vacare insieme
con detti esperti, alla quale spesa esso non era
altrimenti tenuto come cosa che la procurava il regio
fisco, have havuto unaltra volta recorso in camera per la
quale referete V.S. e stata edmessa detta revisione al
cavalier Fontana, regio ingegniero, et li sono stati
pagati altri docati cento ad buon conto similmente con
plegeria. Il quale cavalier Fontana denega volere andare
in questi tempori estivi et per la suspitione de corsali
per lo che esso supp.te pate molto interesse oltre quello
che in cio sino ad questa hora ha patito si havera perso
quasi uno anno de tempo con suoi operarii et animali che
tiene in la opera come in esser andato et venuto tante
volte dalli confini di Calabria per tanto supplica V. S.
sia servita ordinare se paghino almeno docati doicento,
deli denari de torri alla detta universita de Cropani la
quale ne sia casera et serva di spenderlo personalmente
per servitio di detta opera senza fare tocare uno
quatrino ad esso supplicante et cio si tanto dura questa
estate non perda tempo perche altramente ci sara perdita
di interesse et in tal caso danno per allora se protesta
contro la regia corte de tutto il danno (…)
Datum Neapoli in eadem Reg. Cam. Sum. die 13 mensis Julii
1594.”
La richiesta è accolta e si ordina al tesoriere di Calabria Ultra di consegnare ducati 200, dei denari riscossi per la fabbrica delle torri, all’università di Cropani perchè li utilizzi nella costruzione della torre.
Il versamento è effettuato ai primi di agosto dal luogotenente del tesoriere che consegna in Crotone il denaro al delegato dell’università di Cropani, Francesco Braczello.
“Al th.ro de Cal.a Ultra
Per non posserse conferire in Cropane lo ingegnero
cavalier Fontana sino al sett.ro proximo venturo per
revedere la mesura fatta dela opera della torre che se
fabrica in detta terra per mastro Adante Cafaro …. la
Camera debbia delli denari dela fabrica de torri pagare
docati doicento alla d.ta universita con obligatione de
convertirli in fabrica dela istessa torre et de
recuperare le cautele dela spesa per sua indennita et per
darne debito al detto partito accio fratanto non si perda
tempo.
Cotrone 3 agosto 1594.” (ANC. 49, 1594, ff. 204-206. Archivio di Stato di Catanzaro).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

*