Vicende feudali di Cutro ed altri feudi (sec. XVI-XVII)

Cutro

Cutro (KR).

Alla fine del Seicento, in occasione della vendita in beneficio di D. Hippolita Maria Muscettola, “del stato di Cutri consistente nelle Terre di Cutri, Rocca Bernarda, le Castelle, et Casale di S.to Giovanne Minagò”, con tutti i loro corpi, beni, membri, giurisdizioni, ecc., furono prodotti gli atti che si conservano in copia presso l’Archivio di Stato di Napoli, dove sono ripercorse le vicende feudali di Cutro e di altri feudi, durante il corso dei secoli XVI-XVII.

Allo scopo di ripercorrere i passaggi feudali relativi a Cutro intervenuti in questo periodo, si riportano alcuni brani di questi atti, per come furono trascritti dai Quinternioni della Regia Camera della Sommaria in Napoli al tempo della detta vendita.

“(…) In anno 1446 (sic, ma 1496) a 14 8bre il Serenissimo Re Federico asserendo che per Ribellione del q.m Antonio de Centellas Marchese di Cotrone commessa contro il Serenissimo Re Ferdinando P.mo suo Padre s’erano devolute la Città di S.ta Severina con li suoi Casali con le Terre delle Castelle, policastro, Roccabernarda, Ipsigrò habitati et il feudo di Crepacore inhabitato in provincia di Calabria Ultra, Nec non annui d. 300 in perpetuum sopra li Pagamenti Fiscali di d.a Città, et Terre Vendi quelle all’Ill.e Andrea Carrafa per se suoi heredi et successori utriusque sessus ecc., et in defectu ipsorum pro suisFratribus eorumque descendentibus, Sexsus, Aetatis, et Primae Geniturae inter eos servata cum omnibus Castris, seu Fortelitiis ecc.cum juribus Portulaniae, Mercaturae, Ponderum, et Mensurarum, Bayulationibus, (…) per prezzo di d. 9000 (…).”

“Nel Cedulario della Prov.a di Calabria Ultra dell’anno 1500 – numero 954 – si tassò Andrea Garrafa Conte di S.ta Severina per la Terra di Rocca Bernarda

deducta Rata Vaxallorum in d. 29.2

Feudo di Crepacore inhabitato in d. 18.

d. 47.2

Et nel Cedulario dell’anno 1508 – numero 972 – si Tassò il Conte di S.ta Severina senza deductione de Rata de Vassalli per S.ta Severina con li Casali di

S.to Giovanni Minagò, et Cutri in d. 94.2.10

Castelle in d. 78.3.15

Con Notamento Citra preiud.m

informationis Cap.de

Roccabernarda in d. 58.4

d. 232.0.5”

“In anno 1507 à 30 Magio il Serenissimo Re Ferdinando asserendo che da d.o Ill.e Andrea Carrafa, Conte di S.ta Severina l’era stato esposto, che l’anno passato esso Serenissimo Re l’haveva confirmato, et di nuovo Concesso, che in defecto de figli dal suo Corpo legitimi descendenti nel Cedulario di S.ta Severina Consistente in essa Città et Terre delle Castella, Ipsigrò, Roccabernarda, Policastro, e feudo di Crepacore con annui d. 300 in feudum sopra li pagamenti Fiscali delle medesime havessero possuto succedere li suoi Fratelli, et figli delli medesimi, (…) come costava dalla d.a Confirmatione, et nova Concessione per suo privilegio sp.to a 18 Gennaro1506 (…) et che nel Titulo di Conte succeda quel Nepote, al quale sarà lasciata, o donata la Città di S.ta Severina (…).”

“In anno 1520 a 8 8bre la Cesarea Maestà per un Cap(ito)lo distruttioni dato all’Ill.e D. Raimondo di Cardona all’hora Vicere del Regno sp.to à 15 7mbre 1519 de più della facultà Conceduta a d.o Ill.e Andrea nel modo come di sopra stà espresso li Concedè anco facultà di potere disponere di d.o suo Stato et Terre, ut supra in vita, o in Articulo Mortis a due suoi Parenti di Casa Carrafa, et Vincularli fra d’essi di Tal maniera, che l’uno havesse possuto succedere all’altro (…).”

“In anno 1527 a 19 Novembre fù sp.ta Significatoria di d. 1579 grana 4 ¾ contro l’Ill.e Galeotto Garrafa Conte di S.ta Severina per il Rel.o debito alla Regia Corte per morte dell’Ill.e Andrea Carrafa suo Zio seg.ta in 8bre 1526 per l’intrate feudali della Città di S.ta Severina e Terre di Cutri, S.to Giovanni Minagò, Roccabernarda, Castelle, et Policastro in provincia di Calabria Ultra, et Ipsigrò in Provincia di Calabria Citra (…).”

“In d.o anno 1527 à 11 Decembre l’Ill.e D. Ugo de Moncada all’hora Vicerè del Regno investi d.o Ill.e Galeotto Carrafa per morte del sud.o Ill.e Andrea suo Zio (…) della Città di S.ta Severina con suoi Casali, et delle Terre delle Castella, Policastro, Roccabernarda, et Ipsigrò, et del feudo di Crepacore inhabitato una con annui d. 300 (…).”

“Et nel Cedulario dell’anno 1549 numero 1216, si Tassò detto Ill.e Galeotto Carrafa Conte di S.ta Severina dedotta la rata de Vassalli per l’infra(scri)tte Terre videlicet S.ta Severina con li Casali di Cutri, S.to Giovanni Minagò in d. 47.1.5

Castelle in d. 39.1.17 ½

Roccabernarda in d. 29.2

Feudo di Crepacore inhabitato d. 18.

d. 134.0.2 ½”

Successione p(er) la T(er)ra di Cutri.

In anno 1536 dall’Ill.e Galeotto Carrafa Conte di S.ta Severina s’espose alla Cesarea Maestà, che essendo debitore ad Antonio di Leone, et Compagni in d. 6300 ritrovati nelle Eredità pervenutali dal q.m Ill.e Andrea suo Zio, et non havendo modo di quelli pagare seConcordò con il medesimo, et li vendi, et alienò per se suoi heredi successori per essi d. 6300 la Terra, seu Motta di Cutri Casale aperto del Contato di S.ta Severina in Provincia di Calabria con suoi huomini Vassalli omnimoda Giurisd.e Civile, Criminale, et Mista, Prime, et Seconde Cause havendo esso Conte promesso, et esser obligato, che li frutti, et Intrate Ordinarie, et de Jure Baronum non num.ti li Proventi da fertile ad infertile fussero ascesi ogni anno a d. 630 et quello fusse mancato farli buoni sopra la Terra di Roccabernarda et con il patto de retrovend.o quandocumque frà certo tempo fra essi Convenuto, supp.ca per l’assenzo alle Cose sudette (…).”

“In d.o Anno 1536 à 15 Decembre da d.o Ill.e Galeotto Carrafa Conte di S.ta Severina s’espose, che era debitore à Nicola Lucifera Vidua del Barone di Cotronei in d. 500 per li quali l’anni passati l’haveva venduto annui d. 50 sopra la Ma(st)ro d’Attia della Terra di Cutri la quale vendita non hebbe il suo debito effetto per Regio assenzo non prestito, et Come che esso medesimo Ill.e Conte haveva Venduto d.aTerra di Cutri con l’officio di Ma(st)ro d’Atti, et con il patto de retrovend.o previo Regio ass.o ad Antonio di Leone stante Ciò vennero à Conventione, et per essi d. 500 il medesimo Conte Vendi al sud.o Nicola (sic) annui d. 50 sopra la Bagliva di S.ta Severina con il patto de retrovend.o quandocumque (…).”

“In anno 1542 à 19 Luglio fù prestito il Regio Ass.o alla vendita facienda per l’Ill.e Galeotto Carrafa Conte di S.ta Severina mediante suo proc.re della Motta seu Casale di Cutri in beneficio di Beatrice d’Abenabulo con suo Castello ecc. Banco della Giustitia et Cognitione delle prime, et seconde Cause, Civile, Criminali, et Miste Mero ecc.Verum con annui d. 700 tantum delli frutti et Intrate Ordinarie et deJure Baronum di d.a Motta, et in defecto delli primi frutti, et intrate della Citta di S.ta Severina per prezzo di d. 7000, et versavice la medesima Beatrice prometterà retrovendere d.i Beni, et Ragioni feudali al d.o Conte quandocumque fra certo Tempo fra essi convenendo (…).”

“In anno 1544 à 7 9mbre dall’Ill.e Galeotto Carrafa Conte di S.ta Severina s’espose che intendeva Mediante suo Proc.re vendere, et alienare a Frabitio Pignatello annui d. 400 sopra li frutti, et intrate della Città di S.ta Severina per prezzo di d. 4000, nec non donare donationis Titulo Inrevocabiliter Inter Vivos, cedere et renunciare al medesimo Frabitio il Jus, che esso Conte haveva di ricomprare da Beatrice d’Abenabulo per d. 7000 la Motta seu Casale di Cutri con annui d. 700 de sue entrate Ordinarie, et de Jure Baronum, che dallaMedesima si possedeva per Titulo di Compra con il patto diRetrovendendo per il medesimo Prezzo di d. 7000 et versavice d.o Frabitio prometterà ricomprare d.a Motta con d.i annui d. 700 da d.a Beatrice (…).”

“In anno 1548 à 26 7mbre da Giovanne Tomaso BrancaLeone s’espose,che li Giorni passati haveva venduto, et alienato à Luise Galeota laMotta seu Casale di Cutri Comprata da esso Gio: Tomaso con certi altri beni Feudali dall’Ill.e Galeotto Carrafa Conte di S.ta Severina con il patto de retrovendenda verum cum annui d. 1100 tantum delli frutti, et Intrate Ordinarie, et de Jure Baronum di d.o Casale, et in defetto sopra la Città di S.ta Severina per prezzo di d. 11 m.a, etVersaVice d.o Luisi Galeota hà fatto patto di retrovendere ad esso Gio: Tomaso il medesimo Casale di Cutri con l’annua perceptione sud.a quandocumque fra certo Tempo conveniendo per li medesimi d.11 m.a (…).”

“Successione per la Terra di Cutri et S.to Gio : Minagò con li Feudi di Fota, Crepacore, et li Barrili con nove Molina detti della Canosa.

In anno 1551, à 28 Aprile dall’Ill.e Galeotto Carrafa Conte di S.ta Severina s’espose, che intendeva donare donationis TituloInrevocabiliter Inter Vivos, Cedere, et renunciare all’Ill.e D. Ferrante Carrafa Duca di Nocera il Jus, che al d.o Conte competeva di ricomprare da Pietro Jacuo Brancaleone la Motta, seu Casale di Cutri,et con il Casale di S.to Giovanne Minagò una con li feudi di fora (sic), Crepacore, et li Barrili, con nove Molina, detti della Canosa con leGiurisd.i delle Prime, et Seconde Cause Civili, Criminali, et MisteMero ecc. et integro, et con annui d. 2000 tantum delli frutti, et intrate ordinarie di d.i Casali, feudi, et Molini, et in defetto sopra l’intrate della Città di S.ta Severina, nec non annui d. 250 sopra l’intrate di d.a Città quali beni, et intrate d.o Pietro Iacovo le teneva da d.o Ill.e Conte con il patto de retrovend.o per d. 22500 et VersaVice d.o Ill.e Duca prometterà frà certo Tempo recomprare d.i beni,et ragioni feudali, et ex nunc pro tunc, et econtra fatta rehemptione predicta prometterà retrovendere al d.o Ill.e Conte suoi heredi, etsuccessori tutti d.i beni, entrate et ragioni feudali quandocumque fra certo tempo tra essi parti conveniendo per lo medesimo prezzo, con patto anco, che se d.o Ill.e Conte volesse vendere cedere, òaltrimente alienare d.i Casali, feudi, et Molina in tutto, ò in parte, òcedere il Jus Luendi di quelli, liberi sia tenuto notificarlo al d.o Ill.eDuca, o suoi heredi, et successori fra certo Termine, il quale sia preferito in d.o Caso ad ogni altro per il prezzo, che in verità se ritroverà d’altri altrimente qualsivoglia Vendita, ò partito se fusse fatto ipso iure, ipsoque fatto fusse stato nullo (…).”

“Successione della T(er)ra delle Castella, una con li feudi, seu Cursi nominati di Campolongo, et Severito et Terr.o di S.n Fantino.

In anno 1551 à 28 Aprile fù prestito il R.o ass.o alla vendita facienda per l’Ill.e Galeotto Carrafa Conte di S.ta Severina all’Ill.e D. Ferrante Carrafa Duca di Nocera per se suoi heredi, et successori in perpetuum del jus, che ad esso Ill.e Galeotto Competeva di ricomprare da Vigenzo Scalera p(er) d. 5000 la Terra nominata le Castella, et con annui d. 500 de li primi frutti, et intrate ordinarie de Jure Baronum d’essa T(er)ra et in loro difetto sopra l’intrate della Città di S.ta Severina l’anni passati la medesima Terra venduta da d.o Ill.eGaleotto al sud.o Vigenzo Scalera per d.o prezzo, una con altreintrate per certo altro prezzo con il patto de retrovend.o duraturo,come anco d.o Ill.e Conte di S.ta Severina vendi al medesimo Ill.eDuca di Nocera il jus, che li competeva di ricomprare da Pietro JacuoBrancaleone per d. 7000 li feudi, seu Cursi nominati Campolongo, etSeverito in Territorio di d.a Terra delle Castella con annua perceptione di d. 700 de loro frutti, et Intrate Ordinarie et in difetto sopra le d.e intrate della Città di S.ta Severina l’anni passati da d.oIll.e Conte dati in permutatione li d.i feudi con d.a annua perceptione al q.m Giova: Tomaso Brancaleone Padre di d.o Pietro Jacuo con il patto di retrovend.o fra certo tempo duraturo, et anco il jus di ricomprare da Giov: Antonio Ricca Barone dell’Isola per altri d.2800 il Territorio di S.n Fantino sito in d.a Terra delle Castella comprato da d.o Ill.e Conte di S.ta Severina con il patto deretrovend.o per d.o prezzo et il sud.o per d. 20 m.a delli quali se ne pagaranno per d.e ricompre d. 14.800 e li restanti d. 5200 se pagaranno da d.o Ill.e Duca di Nocera li Creditori di d.o Ill.e Conte di S.ta Severina per li quali d. 20 m.a, se fusse intesa venduta, sin come esso Ill.e Conte ex nunc pro Tunc, et econtra factis rehemptionibus predictis, venderà al d.o Ill.e Duca per se, suoi heredi, et successori in perpetuum la d.a Terra delle Castella con il suo Castello, seu fortellezza ecc. et signanter con l’officio di M(ast)ro d’Atti, Bagliva,Ancoragio, Guardia del porto, Portulania, Catapania, Banco dellaGiustitia, et Cognitione delle prime, et seconde Cause, Civili,Criminali, et Miste, Mero ecc. una con li feudi, seu Cursi di Campolongo, Soverito, et S.n Fantino, et altre qualsivogliano pertinenze spettantino a d.a Terra, et Versa Vice d.o Ill.e Duca prometterà fra Certo tempo ricomprare d.i Beni dalli sopra d.i ò altri,che quelli tenessero, et ex nunc pro tunc fatta la ricompra predetta relassare, et retrocedere al medesimo Ill.e Conte suoi heredi, et successori tutte quelle intrate, che erano state vendute alli pred.iq.m Giov: Tomaso Brancaleone, et Vigenzo Scalera sopra la d.a Città di S.ta Severina in defetto dell’annui d. 1200 venduti con detta Terra delle Castella, et Cutri ut supra contentandosi tenere d.i beni con quelle intrate, che Valevano (…).”

“Et nel Cedulario dell’anno 1552 numero 1229 se tassò d.o Ill.e D.Ferrante Carrafa Duca di Nocera per d.a Terra delle Castella con la medesima Tassa d. 39.1.17 ½.

In d.o anno 1551 a tre Giugno fù prestito il Regio assenzo alla retrovendita facienda per Pietro Jacuo Brancaleone in beneficio dell’Ill.e D. Ferrante Carrafa Duca di Nocera come Cess.rio dell’Ill.eGaleotto Carrafa Conte di S.ta Severina della Terra, seu Casale di Cutri con il Casale di S.n Giovanne Minagò in provincia di Calabria Ultra con loro Palazzi ecc. Banco della Giustitia, et Cognitione dellePrime, et Seconde Cause, Civili, Criminali et Miste Mero ecc. una con li feudi nominati di Fota sito in Territorio di S.ta Severina, di Crepacore in Territorio di Cotrone, et delli Barrili in Territorio di S.nGiovanne con nove Molina nominati della Canosa nel fiume di Tacena in Territorio di Rocca Bernarda verum con annui d. 2000 tantum delli frutti, et intrate ordinarie d’essi Casali, feudi et Molina et in loro difetto sopra l’intrate di S.ta Severina, et li retrovendi, anco liTerritorii nominati Campolongo, et Severito in Territorio della Terra di Castella con annua perceptione di d. 700 tantum de loro intrate ordinarie, et in defetto sopra l’entrate di d.a Città di S.ta Severina,nec non li retrovendi anco altri annui d. 250 sopra le restanti intrate di d.a Città di S.ta Severina il tutto per prezzo di d. 29500 delli quali se ne pagaranno dal d.o Ill.e Duca di Nocera d. 14500 et per li restanti d. 15 m.a d.o Ill.e Duca darà ins.m et pro soluto al d.o Pietro Jacinto (sic) per se suoi heredi, et successori la Terra di Vallelonga d’esso Ill.e Duca, Verum con annua perceptione di d. 1500 tantum dell’intrate ordinarie, et de Jure Baronum di d.a Terra et in defetto sopra le prime intrate della Terra di Belloforte con la promessa dell’evictione d’esso Pietro Jacinto (sic) da chi haveva Causa da lui òdal q.m Gio: Tomaso Brancaleone suo Padre, ò da Ciascuno d’essi(…).”

“Et nel Cedulario dell’anno 1579 numero 1374 la Referita Tassa, ut supra di d. 47.1.5 che unitamente se Tassavano la Città di S.ta Severina con li Casali di Cutri e S.n Giovanne Minagò fù devisa, et spettò pagare all d.o Ill.e Duca di Nocera per

d.i Casali di Cutri, et S.n Gio: Minagò d. 11.4.6

Et per il feudo di Crepacore

se ne tassò il medesimo Ill.e Duca con la

referita Tassa ut supra d. 18

d. 29.4.6

In anno 1559 à 21 Agosto fù spedita significatoria di d. 3270.4.15 5/12Contro l’Ill.e D. Alfonzo Carrafa Duca di Nocera per il Rel.o debito alla Regia Corte per Morte dell’Ill.e D. Ferrante suo Padre seg.ta a 25Mag.o 1558 per l’intrate feudali di tutte le Città Terre Casali, et feudi et annue intrati feudali del suo Stato, et fra di esso per l’intrate delle Terre di Cutri, S.n Giovanni Minagò, Castelle et Moline della Canosa, liquidate le intrate di tutto d.o stato in unum per d.11920.3.18 ¼ et da essi ne furono dedotti d. 411 per causa di diverse alienationi, et restorno l’intrate sud.e in d. 7909.3.18 ¼ la Mittà d’essi per d.o Relevio d. 3954.4.9 1/6 et da essi dedotti d. 683.4.131/3 d’Adoha restorno li sud.i d. 3270.4.15 1/12 (…).”

“Successione della T(er)ra di Rocca Bernarda.

In anno 1543 a 19 Aprile fù prestito il R.o ass.o alla vendita facienda per l’Ill.e Galeotto Carrafa Conte di S.to Severina à Cesare Galluccio della Terra di Roccabernarda, la quale con il patto de retrovendendo se teneva da Salvatore Spinello per d. 4000, et dall’hora per all’hora fatta la ricompra da d.o Ill.e Conte promise quella incontinente vendere al d.o Cesare Galluccio per d. 8000 Verum con annui d. 800 tantum delli frutti, et Intrate Ordinarie de jure baronum d’essaTerra, et in defetto sopra tutti altri suoi beni ad elettione del medesimo Cesare, il quale farà patto di retrovendere d.i Beni, et ragioni feudali a d.o Ill.e Conte quandocumque tra Certo Tempo fra d’essi conveniendo per il medesimo prezzo di d. 8000 nec non d.o Cesare darà in affitto al medesimo Ill.e Conte li d.i Beni, et ragioni feudali ut supra vendendi per il medesimo prezzo di d. 800 l’anno qual Regio ass.o fù prestito cum clausula quod fiat rehemptio infra duos Menses, et si contigerit, quod infra dictum tempus MoriaturVenditor solvatur Relevium (…).”

“In anno 1560 à 24 Giugno da S. M.ta fù prestito il Real ass.o alla vendita, et Cessione fatta per Gio: Vigenzo de Loffredo di voluntà di Gio: Cesare de Loffredo della Terra di Roccabernarda in beneficio di Gio: Batt(ist)a Monte Nero con l’annua perceptione di d. 320 delli primi frutti, et intrate d’essa Terra per prezzo di d. 3200, qualeReale ass.o fù esequtoriato in Regno a 30 8bre di d.o anno 1560(…).”

“In anno 1577 à 14 9mbre da Francesco la Grotte publico incantatore,et Com.rio Deputato dal S. R. C. s’espose, che essendo stata esposta venale la Terra di Roccabernarda ad istanza de Creditori di Gio: Cesare Loffredo olim Utile padrone di quella Terra, et quella subhastata era stata venduta à Gio: Batt(ist)a Piscicello per d. 20 m.acon il patto de retrovend.o delli quali ne furono sborzati alli Creditori di d.o di Loffredo d. 13 m.a, et li restanti 7000 remasero in Banco diRavaschiero, et essendosi dopoi finalmente accesa la Candela, et quella estinta restò d.a Terra di Roccabernarda ad Ettorre Caracciolo per persona Nominanda per d. 39560 da pagarsi a Creditori Anteriori,con Regio ass.o di d.o Gio: Cesare Loffredo, il quale Ettorre dechiaròhaver fatta d.a Compra in nome, et parte dell’Ill.e D. Alfonzo CarrafaDuca di Nocera, che pero stante il sud.o da d.o incantatore se vendi,et alienò libere, et in perpetuum, et absque pacto de retrovend.o al d.o Ill.e Duca di Nocera per se suoi heredi, et successori (con la cessione del jus che se teneva di Ricomprare dal d.o Gio: Batt(ist)a Piscicello) la medesima Terra con il suo Castello ecc. Banco della giustitia et Cognitione delle Prime, et Seconde Cause Civili, Criminali,et Miste Mero ecc., et con tutte altre sue intrate per il medesimo prezzo di d. 39560 depositati da d.o Ill.e Duca Mediante il D.r Tomaso Longo suo Proc.re nel Banco di Mari, et Grimaldi Pubblici Banchieri(…).”

“Stante tutte le sud.e riferiti ass.i di vendite seguite come di sopra e venuto d.o Ill.e Duca di Nocera ad haver acquistato tutte d.e Terre di Cutri, S.n Giov: Minagò, Castelle et Rocca Bernarda una con li feudi di Crepa Core, Foti, Barrili, et altri, con le nove Molina nominate della Canosa nel Fiume Tacina in Territorio di d.a Terra di Roccabernarda in diversi Tempi nel modo riferito di sopra.”

“Succes.ne del Jus dell’Angoragio nella Marina di Cotrone.

Per il Jus dell’Ancoragio Nella Marina di Cotrone compreso nella presente vendita, et assenzo reconosciuti li Regii Quint.ni per quelli non appare registrata Concessione alcuna Reale, ne vendita n’havesse fatta d’esso jus dalla Regia Corte, Ma solum nel Cedulario dell’anno 1500 num.o 972 se tassò Agostino Campitello per l’Ancoragio di Calabria Citra, et Ultra dalla Terra di Pentidattilo sino alla Terra di Roseto in d. 12.

In anno 1548 à 27 Agosto fù spedita significatoria di d. 84.1.17 ½Contro due Feudatarii fra li quali v’e contro Gio: Antonio Morano della Città di Catanzaro di d. 60 per due Relevii duplicati debiti alla R.a Corte uno per Morte d’Agostino Campitello suo Avo Materno, et l’Altro per Morte di sua Madre figlia di d.o Agostino per l’IntrateFeudali dell’Ancoragio della Citta di Cotrone liquidate iusta l’informatione presa in d.i d. 60 (…).”

“Et nel Cedulario dell’anno 1552 num.o 1296 si tassò Gio: Antonio Morano per d.o Ancoragio di Calabria Citra, et Ultra dalla Terrapentidattilo sino alla Terra di Roseto con la Medesima Tassa ut s.a did. 12.

In anno 1559 à 15 Marzo da Giovanne Antonio Morano (…) il quale pagò il Relevio per morte di d.o suo Avo, et Madre, come da poi fusse passato d.o Ancoragio al q.m Gregorio Campitello (il quale vendi quello al q.m Scipione Morano, et perche sopra d.a Vendita non vi fùprestito Regio ass.o et fra questo Mentre, se ne morirono cosi il d.o Gregorio Campitello, Venditore, come il d.o Scipione MoranoCompratore, che però fù quella ratificata da Gio: Agostino Campitello, figlio et herede di d.o Venditore in beneficio di Giov:Antonio Morano figlio, et herede del Compratore) non vi è ass.o neScrittura alcuna registrata nelli Regii Quint.ni stante ciò se doveriaGiustificare d.o passagio essendovi per mezzo Molti Relevii da pagare,che non hò possuto quelli liquidare se prima non si giustifichi la successione.

Il quale Giov: Antonio Morano dopoi mediante la persona di Teseo Morano suo figlio, et proc.re intese permutare d.o Ancoragio con l’Ill.e D. Alfonzo Carrafa Duca di Nocera con assignarli, et Cederli le ragioni, che esso Giov: Antonio teneva sopra d’esso Ancoraggio etFalangagio che teneva, et possedeva immediate et in capite à Regia Curia in feudum, come herede, et successore del q.m Scipione Morano in tutte le Marine, Porti, spiagge et Carricaturi delle provincie di Calabria Citra, et Ultra debiti da qualsivoglia Nave, et altre barcheMaritime di qualsiv.a portata con tutte sue attioni ecc. et del Modo,et forma sin come dal Serinissimo Re Ferrante d’Aragona erano statoConcesso al q.m Gregorio Campitello seniore in virtù di Privil.o apparente, et al d.o q.m Scipione Venduto dal q.m Gregorio Campitello juniore in virtù di Cautele, et Versa Vice in escambio essoDuca di Nocera prometterà al medesimo Teseo, come Figlio, etproc.re di d.o Giovanne Antonio Morano consignare al medesimo Gio:Antonio sua Vita durante, et dopoi sua Morte ad esso Teseo suo figlio similmente sua vita durante tantum, et non ultra Nec aliter, Nec alio Modo la Terra di Calandra, che esso Ill.e Duca possedeva in prov.a di Calabria Ultra, quasi dishabitata con loro huomini Vassalli omnimodaGiurisd.e et Cognitione delle prime Cause Civili, Criminali et MisteMero ecc. sopra la quale permutatione vi fù prestito il Regio ass.o à 6Marzo 1566 (…).”

“Che con la permutatione sud.a è venuto d.o Ill.e D. Alfonzo CarrafaDuca di Nocera ad haver acquistato non solamente d.e Terre, Feudi,et Molina come di sopra, Ma anco il d.o Ancoragio, et Falangagio ut supra.

In anno 1583 à 26 Febraro fù spedita significatoria di d. 2253 tt.ri 3 grana 12 ½ Contro l’Ill.e D. Ferrante Carrafa Duca di Nocera per ilRel.o debito alla Regia Corte per Morte dell’Ill.e D. Alfonzo suo Padre per l’Entrati feudali delle Terre di Cutri, S.n Minagò (sic), Rocca Bernarda et le Castella ex errore non denunciate nella denuncia fatta del Stato di Nocera per Morte di d.o Ill.e D. Alfonzo suo Padre (…).”

“Et nel Cedulario dell’anno 1592 numero 1420 se tassò l’Ill.e D. Ferrante Carrafa Duca di Nocera per le sud.e Terre di Cutri, et S.n Giov: Minagò con

la medesima Tassa ut supra di d.11.4.6

Castelle nelli sud.i d. 39.1.17 ½

Feudo di Crepacore inhabitato nelli medesimi d. 18

Ancoragio di Calabria Citra et Ultra dalla T(er)ra di

Pentidattilo sino alla Terra di Roseto nelli referiti d. 12

Et per la Terra di Roccabernarda nel medesimo Ced.rio

dell’anno 1592 n° 1425 se continuò in Testa di d.o

Ill.e Conte di S.ta Severina con la med.ma Tassa ut. s.a di d. 29. 2

d. 110.3.3 ½.

In anno 1585 à 19 Giugno fù prestito il Regio assenzo alla vendita di d.a Terra di Cutri fatta per d.o Ill.e Ferrante Carrafa Duca di Nocera in beneficio di Giov: Battista Brancaccio con le Giurisd.i di Bagliva, officio di M(ast)ro d’Atti, Portulania, Zecca di Pesi, et Misure, con la Clausula siqui, vel siquae ecc. et con il Banco della Giustitia, et cognitione delle Prime, et Seconde Cause Civili, Criminali, et Miste, Mero ecc. Per prezzo di d. 50 m.a, et versa vice d.o Gio: Batt(ist)a promese retrovendere d.a Terra al med.o Ill.e Duca quandocumque nulla data temporis prescriptione per il medesimo prezzo di d. 50 m.a(…).”

“In anno 1595 a 19 8bre fù spedita Significatoria di d. 22388.4.18 ¼ Contra l’Ill.e Maria Francesco Carrafa Duca di Nocera per il Relevio debito alla Regia Corte per morte dell’Ill.e Ferrante suo P(ad)re seg.ta a 11 7mbre 1593 per l’intrate feudali cosi di d.a Città di Nocera come di diverse altre Terre site in diverse provincie, et fra d’esse delle Terre di Cutri, le Castelle, S.n Giovanni, Roccabernarda, Feudo di Messer Janni, et Altri feudi siti in prov.a di Calabria Ultra(…).”

“Et nel Cedulario dell’anno 1595 numero 1480 se tassò d.o Ill.e D. Maria Francesco Carrafa Duca di Nocera per detti Casali di Cutri, et S.n Giov: Minagò con la medesima

Tassa ut supra di d. 11.4.6

Castelli nelli sud.i d. 39.1.17 ½

Feudo di Crepacore nelli med.i d. 18

Ancoragio di Cal.a Citra, et Ultra ut s.a in d. 12

Et numero 1486 per Rocca bernarda nelli med.i d. 29.2

d. 110.3.3 ½

In anno 1620 dal D.r Sebastiano Vitale s’espose, che intendeva comprare dall’Ill.e D. Francesco Maria Carrafa Duca di Nocera leTerre di Cutri, le Castelle, Rocca Bernarda, et S.n Giov: Minagò con iljus dell’Ancoragio di Cotrone, et la Gabella, et feudo di Foti in prov.a di Calabria Ultra per prezzo 238791 et perche esso D.r Sebastiano intendeva fare d.a Compra ad istanza, et Contemplatione dell’Ill.e D. Giov:a Ruffo Mar.sa di Nicodia (sic) dalla quale se sodisfara il prezzo,che però promese di dare insolutum Cedere, renonciare, et in altro qualsivoglia modo transferire a d.a Ill.e Marchesa suoi heredi, et successori ecc. per le d.e Terre, et ragioni sud.e ut supra (…).”

“In d.o anno 1620 à 9 Marzo dall’Ill.e Duca d’Ossuni all’hora Viceredel Regno fù prestito il Regio ass.o per verbum fiat in forma, etConvalidato poi, et spedito in forma Regiae Cancelleriae per l’Ill.eCardinal Zapatta à 24 Gennaro 1622 sopra la vendita libera fatta per l’Ill.e D. Francesco Maria Carrafa Duca di Nocera Mediante il D.rGiulio Cesare Casole suo proc.re al D.r Sebastiano Vitale delle Terre di Cutri, le Castella, Roccabernarda, et della Terra seu Casale di S.n Giovanne Minagò in Prov.a di Calabria Ultra con loro Ville seu Casali habitati, et inhabitati ecc. (…) et li vendi similmente il jus dell’ancoragio di Cotrone, e la ragione Teneva di ricomprare dalli heredi del q.m Gio: Domenico di Franco per docati 6000 il feudo chiamato la Gabella de Foti posto nell’Territorio della Città di S.ta Severina l’anni passati da esso Ill.e Duca Venduto con il patto di retrovend.o quandocumque, et tutto il sud.o per prezzo di d. 238791 parte pagati et parte promesi pagare da d.a Ill.e D. Giovanna RuffoMarchesa di Licodia essendo stato anco Compreso in essa vendita il feudo di Crepacore (…).”

“In anno 1621 a 4 di Novembre dall’Ill.e Cardinal Zapatta all’horaLuog.te Generale del Regno fù prestito il Regio assenzo all’insolutum datione delle sud.e Terre di Cutri, Castelle, Roccabernarda et dellaTerra seu Casale di S.n Minagò (sic) in Prov.a di Calabria Ultra et il jus Ancoragio della Città di Cotrone, et del Feudo chiamato de Foti sito in Territorio della Città di S.ta Severina fatta per il D.r Sebastiano Vitale in beneficio dell’Ill.e D. Giovanna Ruffo Marchesa di Licodia, Come Comprate d.e Terre, Feudi, et beni, ut supra da esso D.r Sebastiano ad istanza, et Contemplatione, et di propio denaro di d.a Ill.e Marchesa, et questo per osservanza delle promesse dal medesimo D.r Sebastiano fatte (…).”

“Et nel Cedulario dell’anno 1526 (sic, ma 1626) per tutto il milleseicento vinti otto fol.o 330 a t.o si Tassò d.a Ill.e D. Giovanna RuffoMarchesa di Licodia per d.e Terre con le medesime Tasse ut supra di d. 110.3.3 ½ videlicet

Cutri, et S.n Giova: Minagò d. 11.4.6

Castelle in d. 39.1.17 ½

Roccabernarda in d. 29.2

Feudo di Crepacore inhabitato d. 18

Ancoragio di Calabria Citra

et Ultra dalla Terra di Pen

tidatti (sic) sino alla Terra di Roseto in d. 12

d. 110.3.3 ½

In anno 1658 a 22 Marzo fù sp.ta Significatoria 10260.4.0 5/6 Contro l’Ill.e Francesco Maria Ruffo Principe di Scilla per il Relevio debito alla R.a Corte per Morte dell’Ill.e D. Giovanna Ruffo sua Madre seguita à 14 Decembre 1650 per l’intrate feudali di diversi Terri, et feudi, et fra d’esse delle Terre di Cutri, Roccabernarda, Castelle, et S.n Giovanne Minagò Feudo di Crepacore, et altri (…).”

“In anno 1659 à 29 Magio fù prestito il Regio ass.o alla liberatione, etVendita fatta per Francesco Girardo Publico Incantatore, Cosi inNome, et parte del S. R. C. come anco in nome, et parte delliCreditori tanto dell’Ill.e Francesco Maria Ruffo Principe di Scilla, etdella q.m Ill.e D. Giovanna Ruffo Principessa di Scilla sua Madre,quanto del q.m Ill.e D. Francesco Maria Carrafa Duca di Nocera, et delli loro predecessori, et per ciascuno d’essi respective ecc. delleTerre di Cutri, Castelle, Roccabernarda, Terra, seu Casale di S.n Giovanne Minagò, et del jus dell’Ancoragio della Città di Cotrone in provincia di Calabria Ultra in beneficio dell’Ill.e D. Francesco Filomarino Principe della Rocca dell’Aspro con tutte loro Ville, etCasali habitati, et inhabitati Baglive, Portulanie, Pesi, et Misure officio di M(ast)ro d’Atti (…) per prezzo di d. 150 m.a (…).”

“Per morte del qual Ill.e Principe D. Francesco Filomarino ad instanza delli Creditori del quale fù introdotto in Patrimonio lo d.o stato di Cutri, et per il pagamento del Relevio per morte del medesimo s’è prodotta fede fatta à 30 Luglio 1691 dal M.co Rationale Antonio Prato per la quale testifica, che reconosciuto il Relevio presentato dall’Ill.ePrincipe D. Giovanne Battista Filomarino per morte di d.o D. Francesco suo Fratello seguita à 14 Novembre 1678 per le Terre di Rocca del Aspro, et Pierdifumo in Prov.a di Principato Citra et per leTerre di Cutri, Roccabernarda, Castelle, et S.n Giovanni Minagò in Calabria (…) vi era registrata Significatoria spedita a 20 di Novembre 1688 di d. 699.0.5 per saldo di d. 2347.2.17 ¼ (…).”

Giovan Battista Filomarino morì il 4 aprile 1685. Gli successe il fratello D. Tomaso Filomarino nelle terre di Rocca d’Aspro, Perdifumo “et stato di Cutri, et Ancoragio di Cotrone”. D. Tomaso Filomarino morì il 4 gennaio 1688.

“Ad istanza delli Creditori del quale q.m Ill.e D. Francesco Filomarino, et successive dall’Ill.e q.m D. Gio: Batt(ist)a Filomarino e stato detto stato di Cutri per ordine del S. R. C. Venduto all’Ill.e D. Ippolita Maria Muscettola che ne dimanda hoggi la registrazione d’esso Regio ass.o nelli Quint.ni della Regia Camera con intestarse il medesimo stato in testa d’essa Medesima in Cedulario, atteso per quello che riguarda poi all’Termine elasso stabilito nel medesimo Regio assenzo per la registrazione d’esso in d.i Regii Quinternioni si èprodotto Memoriale di S. E. spedito per il Regio Coll.e Cons.o a 20Luglio 1691 per il quale estato provisto registratur in Quinternionibus Regiae Camerae Sum.ae lapsum Temporis non obstante Citra preiud.m jurium Regii Fisci, et Partium. (…).” (Archivio di Stato di Napoli, Refute Quinternioni vol. 207, foll. 84v-105).


Creato il 16 Febbraio 2015. Ultima modifica: 9 Maggio 2015.

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