Le confraternite di Cirò nel Cinquecento

Cirò (KR).

Con la Controriforma Cirò si arricchì di molte associazioni ed istituti religiosi. Il 30 novembre 1539 Paolo III (1534 – 1549) approvava in Roma la confraternita del SS.mo Sacramento in Santa Maria sopra la Minerva. Passeranno due anni prima di avere notizie di confraternite del SS.mo Sacramento nel Crotonese.

Il 16 marzo 1544 in Crotone, il regio giudice ad contractus Gio. Blasio de Nola ed il notaio Gio. Bernardino de Nola si recano nelle case di Gio. Petro de Alexandro “in vicu Santi Petri iusta domos heredum q.o mag.ci nicolai de alex.o”, essi presenziano al testamento del nobile Gio. Petro de Alexandro, il quale “legavit ven. eccl.e sante marie dela gratia tumulos quinque centum calcis pro faciendo tripona ditte ecclesie … item legavit Sacro Corpori cristi carlenos quinque … legavit ospitali pauperum carlenos tres legavit processioni delo carmino carlenos duos”.[i]

In quello stesso anno 1544 è presente in una cappella della cattedrale di Santa Severina, la confraternita del SS.mo Sacramento, come risulta dalla “Platea della Cappella del SS.mo Sacramento e parlam.ti delli voti di farsi il procuratore e notam.ti di robbe e suppellettili. Alla confraternita erano associati i “Rev.di Sig.ri, Canonici, Simplici e laici” (1546), i quali ogni due anni procedevano alla elezione di due procuratori che, alla fine del loro mandato, dovevano presentare i conti della loro amministrazione a due razionali revisori e al vescovo, o al suo vicario.[ii]

Cattedrale di Santa Severina (KR), la cappella del SS. Sacramento.

La confraternita del SS.mo Sacramento di Cirò

La confraternita del SS.mo Sacramento era quella più importante ed è già presente a Cirò alla metà del Cinquecento. Sappiamo che durante il papato di Pio V (1566 – 1572) furono approvati i suoi privilegi e le indulgenze. Essa aveva sede nella chiesa matrice di Santa Maria di Plateis. Privilegi ed indulgenze confermati successivamente alla confraternita il 20 aprile 1629 da Urbano VIII.[iii]

Tuttavia, risulta che, già anni prima dell’approvazione dei suoi privilegi, la confraternita aveva la sua cappella all’interno della chiesa matrice di Santa Maria de Plateis. Il 16 marzo 1554 in Cirò, il regio giudice ad contractus Alonso Trugiglio, assieme al regio notaio Francesco Alboccino, si recavano nelle case dove abitava Geronimo Piccolo, “in loco ubi dicitur la porta de squizari seu scezari jux.a domum terraneam ipsius hieronimi”. In quel giorno Geronimo Piccolo faceva testamento e tra i legati troviamo: “alla venerabile eclesia de santa m.a de plateis de dicta terra et soi cappellani docati settanta quattro … Item lassa alla processione dela nuntiata grana X Item lassa alla processione de Santo Francesco tari uno Item lassa alla processione del Corpo de Xpo tari uno Item lassa alla processione de Santa Caterini grana dece … Item lassa che lo corpo suo sia sepellito intro la ecclesia de Santo Francesco in la cappella de ipso testatore”. Geronimo Piccolo possedeva anche “uno pezo de terra de tumulate quatro ad lo sodoreri jux.a le terre de S.to Jo.i et de la confratia delo corpo de Xpo”.[iv]

Negli anni seguenti numerosi atti notarili con lasciti testamentari ed elemosine documentano la presenza e la crescente importanza religiosa ed economica di questa confraternita, composta soprattutto da nobili e religiosi. Cirò, 14 agosto 1561, Tisime de Leo nel suo testamento “Lassa ala processione del Corpo di Xpo cinque grana. Lassa alla processione dela nunciata grana cinque.[v] Cirò, 15 agosto 1561, Gloria de Ferraro nel suo testamento “Lassa alla processione del Corpo di Xpo et sua cappella per compassione et tanta cera grana 10. Lassa alla processione de la nunciata et vada ad compagnar il corpo suo cinque grana”.[vi] Il 2 maggio 1562 Hysabella de Pace fa testamento e “vole che al suo off. funerale nci vadano le processioni del Sacramento dela nuntiata e di santa caterina”,[vii] mentre Dianora de Yulia, il 25 luglio 1562, “lassa alla processione de la nunziata et de santo francesco et corpo di Xpo 15 grana”.[viii] È di pochi mesi dopo, il 5 settembre 1562, il testamento di Bernardino Scappadei, il quale“vole che il corpo suo sia sepellito dentro la chiesa seu cappella del corpo di Xpo perche confrate”.[ix] Segue il 17 dicembre 1562, il testamento di Antonina de Bisanti: “item vole che il corpo suo atteso e consoro che sia sepellita dentro la sepultura de la cappella del Sacramento de ditta terra per reparatione dela quale cappella nci lassa, quello tumulo de grano che ha di havere pagato da la moglie de Joan. de Venuto … item vole che de le maniche sue de veluto sene faccia una stola alla cappella del Sacramento di detta terra per benef.o de sua anima”.[x]

Cirò (KR), chiesa matrice di S. Maria de Plateis (dalla pagina facebook Visit Cirò).

La confraternita acquisisce numerosi beni

Già durante la seconda metà del Cinquecento oltre ai numerosi lasciti in denaro per messe in suffragio, assistiamo alla formazione di un discreto patrimonio di case e terreni che, con il passare degli anni, farà divenire la confraternita uno tra i soggetti economici più importanti di Cirò. Il 13 novembre 1573, essendo procuratore Jo. Matteo de Joanne, Domenico dela Fontana, per provvedere alla salvezza della sua anima, donava una casa alla confraternita del SS.mo Sacramento.[xi] Il 3 luglio 1574 i procuratori Antonino Madalono, Gio. Casopero e Battista Inglesio, a nome e parte della cappella “Corporis Christi”, ricevono la donazione di un giardino e di una casa palaziata “cum catogyo et scala lapidia in convicinio plateae santi mennae” dalla vedova Joanna Casopero.[xii] Segue il 18 luglio successivo la cessione di una parte confinante del giardino alla confraternita da parte di Gio. Petro de Parise.[xiii]

Il 12 giugno 1575. Josepho Policaster per tre ducati, vendeva un pezzo di terre in località Albisinda alla cappella del SS.mo Sacramento e sua confraternita, di cui era procuratore Antonino Madalono.[xiv] Il 26 giugno 1575 Donna Mirabilia de Secolo, moglie di Giovanni de Falcone, dona diritti su beni stabili e denari alla confraternita del SS.mo Sacramento, della quale è procuratore Gio. Matteo de Jo(anne)e.[xv]

Il 18 settembre 1575 “Coadunati ad sonum campanae ut moris est ante templum Santae Mariae de Plateis”, il diacono Mario Russo dona una continenza di vigne ai confrati delle due confraternite della SS.ma Annunziata e del SS.mo Sacramento, con la condizione di riservarsi il frutto di dette vigne sua vita durante. Fanno parte della confraternita del SS.mo Sacramento: M.co Joahanne Casoperus, Hannibal Bisantius, Julius Carusius, Ho. Hieronimus Coluctia. I procuratori generali ed annuali e gli altri confrati sono: m.co Detius Casoperus, Consalvus Ferrarius, ho. Anselmus Panfidus, Alfonsus Lacava, Paulus Masius, Joannes Lapignola, Caesar Brunus, Jo. Paulus de Leo, Nicolaus Politus, Thomas delequaglie, Hieronimus Albocinus, Franciscus de Alysio, Jacobus Sarletus, Joanne Perrotta, Jo. Maria Russus, e Vincentius Durso.[xvi]

Il 29 giugno 1576 i procuratori della confraternita Ioanne Casopero, Gio. Battista Inglesio e Giulio Carusio, concedono un casaleno situato in località “la derrupata a Petro de Molita. Il casaleno è concesso in enfiteusi per annui carlini quindici, da pagarsi ogni 15 agosto”.[xvii] Il 19 dicembre 1577, Donna Gesimina de Agiamo vende un terreno in località Basilisca per ducati cinque, ai mag.ci Joannes Casopero e Annibale Bisanzio e a Jo. Battista Inglesio, procuratori della confraternita del SS.mo Sacramento.[xviii] Cirò, 9 novembre 1582: il chierico Joannes Casopero e Gio. Battista Inglisio, procuratori della cappella del SS.mo Sacramento, promisero ducati 15 a Marco Pandolfo, che contrasse matrimonio con donna Bernardina Librandi.[xix] ecc.

Cirò (KR), chiesa matrice di S. Maria de Plateis (da tripadvisor.com).

Chiesa e confraternita della SS.ma Annunziata

La chiesa della SS.ma Annunziata era situata fuori le mura dell’abitato di Cirò, sulla via pubblica,[xx] in località Ymigliano.[xxi] La chiesa, come anche altre simili, fu edificata col consenso del vescovo di Umbriatico a spese di un patrono, quasi sempre un canonico, che la dotò con un beneficio ed ebbe lo iuspatronato sulla chiesa, divenendone, o nominando, il rettore cappellano. Festeggia il 25 marzo festa dell’Annunciazione ed in quel giorno si fa l’elezione del priore con l’assistenza di un delegato della curia vescovile.

Le prime notizie sulla chiesa risalgono alla prima metà del Cinquecento. Essa fa parte di un insieme di rendite annue, che sono concesse e cedute tra ecclesiastici. Tra coloro che ne traggono beneficio sono ricordati il chierico nolano Gio. Vincenzo Acquaviva, l’arcidiacono della chiesa di Rossano Cesare Foggia,[xxii] Antonio Spolentino e Nicola Casopero.[xxiii]

Come la confraternita del SS.mo Sacramento anche quella dell’Annunziata fu oggetto di numerose elemosine e lasciti. Il 16 marzo 1554 Geronimo Piccolo lascia alla processione dell’Annunziata dieci grana,[xxiv] seguono altri lasciti negli anni successivi. Tra questi ricordiamo quelli di Tisime de Leo,[xxv] di Gloria Ferraro,[xxvi] di Dianora de Yulia,[xxvii] di Minica Puglise,[xxviii] di Cesare Scappadeo,[xxix] ecc. Sempre in questi primi decenni della metà del Cinquecento la chiesa fu restaurata, come evidenziano alcune donazioni.[xxx] La confraternita era composta soprattutto da mastri e onorati, tra questi sono ricordati m.s Fr.s Bizantius, Joes Petrus de Parisio, Nicolaus Joachinus, Petrus Antonius de Castellis, Caesar M.nus, Nardus Murgiotta, F.s Malvasius, Agatius Cali, Jo. bb.a de Consulo, Vin.s de Vona, Nicolaus Brunus terrae Melissae,[xxxi] Hermolaus de Melita, Hieronimo Allbocino, Jacobus Nicaster, Minicus Mazuca, Jo. Maria Ferrarius, Jo. Dominicus Mesianus, Caesar Tribisatius, e Vestucius Vivacqua.[xxxii]

Cirò (KR), in evidenza il luogo in cui esistevano la chiesa della SS. Annunziata ed il convento dei minimi di S. Francesco di Paola.

La soppressione della confraternita

Il 30 settembre 1578 Nardo Lamantia di Cirò dona per sua devozione e per la sua anima alla chiesa dell’Annunziata una possessione “alborata et vineata” in località Salvugari. Sono presenti Jo. Petro de Parisio, generale procuratore della confraternita della SS.ma Annunziata e del SS.mo Rosario, Hermolaus de Melita e Hieronimo Allbocino procuratori annuali della SS.ma Annunziata, assieme ad altri confrati della SS.ma Annunziata e del SS.mo Rosario: Jacobus Nicaster, Minicus Mazuca, Jo. Maria Ferrarius, Jo. dominicus Mesianus, Caesar Tribisatius, e Vestucius Vivacqua.[xxxiii]

È questo l’ultimo atto notarile riguardante la confraternita. In questi primi decenni della seconda metà del Cinquecento sulla sedia vescovile di Umbriatico si erano avvicendati, dapprima, Pietro Bordone che, il 10 marzo 1567, era succeduto a Cesare Foggia.[xxxiv] Poi il 2 giugno 1578, Vincenzo Ferrari.[xxxv] Quindi, dopo la morte del Ferrari, avvenuta dopo pochi mesi dalla sua investitura, seguì il 9 marzo 1579, la nomina del cosentino Emilio Bombino.[xxxvi]

Si deve all’intervento del vescovo Emilio Bombino la scomparsa della confraternita dell’Annunziata. Il vescovo infatti nello stesso anno del suo insediamento senza il consenso della Sede Apostolica e nonostante le proteste dei confrati, concesse la chiesa ai minimi di San Francesco di Paola, dietro il versamento annuo di tre libbre di cera per la concessione del luogo. “De anno 1579 ecclesia Sanctissimae Annunciationis sita extra muros terra Cirò, cum de ea provisus existeret tanquam de Cappellania, et Rectoria beneficio seculari Praesbiter Thomas de Pace, per ordinarium loci [Emilio Bombino] fuit concessa sine consensu Sedis Apostolicae coenobitis minorum S. Francisci de Paula sub annua responsione trium librarum cerae pro concessione loci, non abstante protestatione tunc temporis possidentis in preiudicium Sedis Apostolicae, et ordinariorum, quo ad futuram collationem”.[xxxvii]

Nell’ottobre 1579 i minimi hanno già preso possesso della chiesa, come evidenzia un atto del notaio Baldo Console: Cirò, 29 ottobre 1579. Francesco Jacobino di Cirò, anche a nome della moglie donna Caterina Marangola, in presenza del Rev. Padre Domenico Puglisio de Paola, padre provinciale dell’ordine di San Francesco de Paola del monastero della SS.ma Annunziata di Cirò, dichiara di avere devozione e si offre con sua moglie e con tutti i suoi beni mobili e stabili all’obbedienza e ai servizi di detto monastero.[xxxviii]

Arme della famiglia Bombino di Cosenza: di azzurro alla croce di Sant’Andrea d’oro, accompagnata da due stelle del medesimo, una in capo e l’altra in punta (da wikipedia).

La confraternita della SS.ma Concezione

La cappella e la confraternita della SS.ma Concezione erano situate dentro la chiesa di San Francesco del monastero dei conventuali, situato fuori le mura.[xxxix] La confraternita e la cappella sono già presenti a Cirò alla metà del Cinquecento.[xl] Esse sono oggetto di lasciti e donazioni per messe in suffragio delle anime. Nel gennaio 1583 era procuratore della cappella il notaio Gio. Domenico Durande, mentre Gio. Tommaso Papajioanne era procuratore annuale.[xli] Nel luglio 1589 il nobile Joanantonio Matalono è procuratore della confraternita, come risulta dal lascito di una casa.[xlii]

Cirò (KR), chiesa di San Menna (dalla pagina facebook Visit Cirò).

Confraternita del SS.mo Rosario nella chiesa di San Menna

La confraternita con la sua cappella aveva sede nella chiesa di San Menna. Essa ci appare per la prima volta in un atto notarile del notaio Baldo Consulo del settembre 1578. In tale atto Jo. Petro de Parisio è indicato come generale procuratore delle due confraternite della SS.ma Annunziata e del SS.mo Rosario. È ipotizzabile che, venuta meno la confraternita della SS.ma Annunziata, i confrati di questa abbiano dato vita alla nuova confraternita del SS.mo Rosario.[xliii] La confraternita risulta presente anche negli anni seguenti. Cirò, 26 agosto 1594. Testamento del mastro fabbro Scipione Thegano abitante in convicinio di San Lorenzo. Lascia parte delle vigne al convento di San Francesco di Paola e la parte rimanente alla moglie, sua vita durante, “ed a sua morte di essa alla cappella del sacritissimo corpo di x.o di ditta terra … lassa alla santissima cappella del corpo di X.o di detta terra per comperar oglio et cera … Item declara haver da recever dal herede del q.dam m.o francisco politino per suo servimento da carlini trenta incirca sincome appare per lista li quali carlini trenta li lassa alla confraternita dila morte di ditta terra che ni comperi cera et incenso per seppellir morti poveri … item vole che il suo corpo sia sepellito dentro la cappella del sacratissimo corpo di X.o … lassa alla cappella del santissimo Rosario”.[xliv]

Cirò (KR), chiesa di San Menna (dalla pagina facebook Visit Cirò).

Le confraternite nel Seicento

Venuta meno la confraternita della SS.ma Annunciazione, all’inizio del Seicento a Cirò troviamo le confraternite del SS.mo Sacramento nella chiesa matrice di Santa Maria de Plateis, del SS.mo Rosario nella chiesa di San Menna, e della SS.ma Concezione nella chiesa del monastero dei conventuali.[xlv] Tali rimarranno per tutta la metà del Seicento.[xlvi] Solamente al tempo del vescovo di Umbriatico Agostino de Angelis, alle tre si aggiungerà quella delle Anime del Purgatorio.[xlvii]

Note

[i] ASN, Dip. Som., Busta 199, ff. 96-97.

[ii] AASS, Fondo Capitolare, cartella 1D, fasc. 3.

[iii] (Urbano VIII) 20 aprile 1629. “Confirmatio privilegiorum et indulgentiarum pro Confranitate SS. Sacramenti, terrae Cirò, a Pio V concessorum.” Russo F., Regesto, VI, 30330.

[iv] ASN, Dip. Som., Busta 199, ff. 19-20, 27v.

[v] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 193.

[vi] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 195.

[vii] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 109v.

[viii] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 165.

[ix] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 223.

[x] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 312.

[xi] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 35.

[xii] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 57v.

[xiii] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 60.

[xiv] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 107.

[xv] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 112v.

[xvi] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 133.

[xvii] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 171.

[xviii] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 250.

[xix] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 543.

[xx] “loco ubi dicitur la Yustra … justa viam publicam per quam itur ad ecclesiam divae annunciatae”. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Alboccino G., Busta 13, f 425v.

[xxi] Cirò 14 marzo 1576. Il mag.co Consalvo Ferrario dona al figlio chierico Gio. Francesco Ferrario una possessione situata in località Ymigliano “apud templum S.tae Annuntiatae”. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, ff. 163v-164.

[xxii] 19 agosto 1535. “R. D. Io. Vincentius Aquavivus, clericus Nolan. Dioc., cessit in favorem Caesaris de Fogia, archidiaconatui eccesiae Rossanen. Et tertiae portioni parochialis ecclesiae terrae de Ypsigrò et semplici beneficio SS. Annuntiatae ac cappellae S. Petri et Cappellae S. Blasii extra muros dictae terrae …”. Russo F., Regesto, III, 17536.

[xxiii] 26 novembre 1541. “Nicolao Casopero providetur de ecclesiis B. Maria Annuntiatae et S. Venerae et S. Cataldi et S. Laurentii et S. Bartholomaei et S. Dionisii Ypsicrò et Melissae, terrarum Umbriaticen. Dioc. Vac. per resignationem Antonii Spolentini.” Russo F., Regesto, IV, 18455.

[xxiv] ASN, Dip. Som., Busta 199, ff. 19-20.

[xxv] Cirò, 14 agosto 1561. Testamento di Tisime de Leo. “Lassa ala processione del Corpo di Xpo cinque grana. Lassa alla processione dela nunciata grana cinque”. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 193.

[xxvi] Cirò, 15 agosto 1561. Testamento di Gloria de Ferraro. “Lassa alla processione del Corpo di Xpo et sua cappella per compassione et tanta cera grana 10. Lassa alla processione de la nunciata et vada ad compagnar il corpo suo cinque grana”. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 195.

[xxvii] Cirò, 25 luglio 1562. Testamento di Dianora de Yulia “lassa alla processione de la nunziata et de santo francesco et corpo di Xpo 15 grana”. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 165.

[xxviii] Cirò, 2 maggio 1566. Testamento di Minica Puglise. “Vole che al suo officio funerale nci vadano le processioni del Sacramento de la Nunciata e di santa Caterina”. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 109.

[xxix] Cirò, 19 luglio 1566. Testamento di Cesare Scappadeo. “Vole che compagnare suo corpo nci vadano la processione del Sacramento de San Francesco de la Nunciata et de Santa Caterina”. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 154.

[xxx] Cirò, senza data (1565?). “Item lassa lo corpo suo sia sepulto dentro la chiesa de la Nunciata fora le mura de detta terra. Lassa per reparatione de detta chiesa tari 2”. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 328. Cirò, 28 maggio 1577. Purpura Papajoanne dona sei tomoli di frumento alla confraternita dell’Annunziata “per reparatione fabricae per elemosina et anima sua”. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 224.

[xxxi] Cirò, 18 settembre 1575. Davanti alla chiesa di Santa Maria de Plateis il diacono Mario Russo dona una vigna ai confrati delle due confraternite della SS.ma Annunziata e del SS.mo Sacramento. Erano procuratori generali naturali e confrati della SS.ma Annunziata di Cirò: m.s Fr.s Bizantius, Joes Petrus de Parisio, Nicolaus Joachinus, Petrus Antonius de Castellis, Caesar M.nus, Nardus Murgiotta, F.s Malvasius, Agatius Cali, Jo. bb.a de Consulo, Vin.s de Vona, Nicolaus Brunus terrae Melissae. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 133.

[xxxii] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 295.

[xxxiii] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consulo B., Busta 8, f. 295.

[xxxiv] 10 marzo 1567. “Rome apud S. Petrum, die mercurii, X Martii 1567, fuit Concistorium, in quo … Providit ecclesie Umbriaticen., vac. per ob. Io. Caesaris Foggia, de persona Petri Bordoni, clerici Recanaten.” Russo F., Regesto, IV, 21719.

[xxxv] 2 giugno 1578. “Fulvius Card.lis Ursinus praeconizavit ecclesiam Unbriaticen. Vac. per ob. Petri Bordoni, pro Vincentio Ferrario, transferendo al ecclesia Montispilosi.” Russo F., Regesto, V, 22976. 2 giugno 1578. “Rome apud S. Petrum, die lune, 2 Iunii 1578, fuit concistorium … referente Rev.mo Ursino, absolvit Vincentium a vinculo, quo ecclesie Montispilosi tenebatur, et eum transtulit ad ecclesiam Umbriaticen., vac. per ob. Bo. me. Petri Bordoni”. Ibidem, 22978.

[xxxvi] 9 marzo 1579. “Rome, 9 martii 1579, Rev.mus Ursinus praeconizavit ecclesiam Umbriaticen., vac. per ob. Vincentii Ferrari, pro Emilio Bombino, Cusentin.” Russo F., Regesto, V, 23053. “R. D. Emilii Bombini, clerici Cusentin. I.U.D., in 36 etatis suae anno constituti, cum dispensatione ex eo quod non est sex menses citra in sacris ordinibus constitutus”. Ibidem, 23056. Il vescovo Emilio Bombino perseguitò gli Albanesi e entrò in conflitto con la feudataria di Cirò. L’inquisizione contro gli Albanesi. “Die XVIII Mensis Maii 1579 Sanctae Severinae et coram R.mo in Christo Patre et Domino Emilio Bombino Dei et Apostolicae Sedis Gra. Episcopo Umbriaticen. assistentibus secum Stephano Quaranta U.J.D. et Vicario Generali Sanctae Severinae (Francesco Antonio Santoro) ac R.mo D.no Antonino Galeoto Vicario Generali ipsius R.mi D.ni. Constitutus Demetrius Varipapa cui delatum fuit iuramentum de veritate dicenda et iuravit tactis scripturis et cum iurasset fuit per ipsum R.mum D.num”. 17 gennaio 1581. Congr. Ep. Et Regul. al Vescovo di Umbriatico. Si invia memoriale avanzato dalla principessa di Cirò Virginia Caracciolo, vedova di Vincenzo Spinelli e madre di Ferdinando Spinelli, contro gli aggravi che le vengono imposti dal vescovo. Ibidem, 23235. Cirò, 2 novembre 1591. In presenza del vicario di Umbriatico Didaco Trugilli U.J.D. Don Gaspare Caviano U.J.D., deputato commissario dell’arcivescovo di Santa Severina, prende in consegna per la curia arcivescovile “vestes et pontificale, rocchettum … anulum aureum, mulum, lectum, missale et breviale”, beni lasciati per morte del vescovo di Umbriatico Emilio Bombino. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Durande G. D., Busta 36, f. 232. 12 agosto 1592 Essendo morto Emilio Bombino provvede la chiesa di Umbriatico Alessandro Filaretto.

[xxxvii] SCC, Relationes Umbriaticen. Vescovo Alessandro Filaretto 1600.

[xxxviii] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Console B., Busta 8, ff. 348v-349.

[xxxix] Secondo i frati la chiesa ed il convento erano stati fondati e dotati dai Ruffo nel 1362, sotto il pontificato di papa Urbano V. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Console B., Busta 8, ff. 43v -44.

[xl] Testamento di Geronimo Piccolo del 16 marzo 1554 in Cirò. ASN, Dip. Som., Busta 199, ff. 19-20, 27v.

[xli] Cirò, 29 gennaio 1583. Nicola Giovanni Costantino ed il notaio Gio. Domenico Durande, procuratore della cappella della SS.ma Concezione, posta dentro la chiesa di San Francesco d’Assisi, ed il m.s Jo. th.as papajoanne procuratore annuale della cappella. Il Costantino fa una donazione per la sua anima dei diritti su una dote. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Consolo B., Busta 9, ff. 10v- 11.

[xlii] Cirò, 12 luglio 1589. Il m.co Joanantonio Matalono procuratore della confraternita della SS.ma Concezione ed il Rev.do presbitero Thomas Fiscaldo da una parte e dall’altra il magister Gio. Battista de Cunsulo. Perna de Basili lasciò per testamento una casa terrana metà della quale spetta alla confraternita e cappella della SS.ma Concezione per dire messe per la sua anima. ASCZ, Fondo Notarile, Not. Alboccino G. B. 13, f. 566.

[xliii] Cirò, 30 settembre 1578. Jo. Petro de Parisio generale procuratore della SS.ma Annunziata e del SS.mo Rosario (nella chiesa di San Menna). Donazione di un giardino da parte di Nardo Lamantia. ASCZ, Fondo Notarile, Not. B. Consulo, Busta 8, f. 295.

[xliv] ASCZ, Fondo Notarile, Not. Cadea Cesare, Busta 6, f. 144.

[xlv] SCC, Relationes, 836 B. Umbriaticen., Vesc. Antonio Ricciulli 1634.

[xlvi] “Tres laicorum adsunt sodalitates; P.a SS.mi Sacramenti, 2.a SS.ae Conceptionis, 3.a SS.mi Rosarii”. SCC. Relationes, Umbriaticen., vesc. Vitaliano Marescano, 1666.

[xlvii] “Confraternitates Laicorum habet pariter quatuor; P.a sub invocatione SS.mi Sacramenti, 2.a sub invocatione Immacolatae Conceptionis B. Mariae Virginis 3.a sub invocatione SS.mi Rosarii, 4.a sub invocatione Animarum Purgatorii”. SCC. Relationes, Umbriaticen. Agostino de Angelis (1667-1682), 1669.


Creato il 9 Gennaio 2024. Ultima modifica: 9 Gennaio 2024.

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