La festa della Madonna di Capo delle Colonne in un editto del 1844

“Miracolosa Effigie di S. M. DI CAPO DELLE COLONNE”.

Con un Editto emanato il primo maggio 1844, il vescovo di Crotone Leonardo Todisco Grande ripristinava e regolamentava la processione, che doveva svolgersi “da sole a sole”, e la festa in onore della Vergine Maria del Capo delle Colonne. Leonardo Todisco Grande, patrizio di Bisceglie, il 4 ottobre 1833 fu nominato vescovo di Crotone da Ferdinando, re delle Due Sicilie, e nel concistoro del 20 gennaio 1834, su nomina dello stesso re, fu consacrato vescovo di Crotone per morte del vescovo di Crotone Zacharia Boccardi, essendo papa Gregorio XVI. Il 20 aprile 1849 fu trasferito alle sedi vescovili di Ascoli e Cerignola, lasciando la sede al nuovo vescovo di Crotone Gabriele Ventriglia.

“LEONARDO TODISCO GRANDE

PATRIZIO DELLA CITTA DI BISCEGLIE,

DOTTORE IN SAGRA TEOLOGIA

PER LA GRAZIA DI DIO, E DELLA S. SEDE APOSTOLICA

VESCOVO DI COTRONE

Con trasporto di gioia abbiamo accolto le suppliche, presentatici da’ fedeli di questa Città di Cotrone alla nostra pastorale cura affidati, per volere eseguire la Processione dell’Immagine di Maria SS.ma sotto il Titolo del Capo delle Colonne, che dopo il giro di vari anni fu costume pratticarsi per tributare alla gran Madre di Dio Maria SS.ma i dovuti omaggi di ringraziamento per grazie ottenute, o da ottenersine, mercè il suo patrocinio, portandosi processionalmente l’antico Quadro della divisata Immagine, sistente in questa Nostra Chiesa Cattedrale, sino al punto del Capo delle Colonne, ove fu ritrovata sin da remoti tempi, nella Cappella, che ivi rattrovasi edificata. Aderendo Noi adunque a tale pia petizione e conoscendo, stante la distanza di più miglia della cennata Cappella, di non potersi eseguire completamente sino all’Ora di Mezzogiorno, ne abbiamo interessato (giusta la vigente Polizia del Regno) Sua Ecc.a il Ministro della Polizia Generale per poter essere di ritorno nelle Ore Vespertine, il quale con Sua venerata Ministeriale è venuto a disporre, che si faccia la Processione, a condizione, che si esegua da Sole a Sole.

In vista della quale determinazione crediamo parte del Nostro dovere dare opportune disposizioni, acciò il tutto riesca con quella devozione e religiosità dovuta. Che perciò venghiamo ad ordinare, e comandare quanto siegue.

1°. Il giorno 8 dell’imminente Maggio viene destinato per la Processione da farsi da Cotrone alla Cappella di Maria SS.ma del Capo delle Colonne da eseguirsi da Sole a Sole.

2°. Comechè è stato costume di secoli di questa Città, che prima e dopo di farsi tale Processione, sacri riti, ceremonie, e pubbliche preci venissero eseguite, alle Ore 23 del giorno 4 del prossimo Maggio si scenderà il Quadro della B. V. dal suo Altare e si poggerà nella sua base sul Presbitero dirimpetto al Trono Vescovile. Contemporaneamente si scenderà la statua del Protettore di questa Città S. Dionigi dal suo Altare e si poggerà sulla sua base accanto à gradini del Trono suddetto. Si trovaranno intanto situati sull’Altare Maggiore le due Urne de’ Santi Corpi di Santi, cioè Aureliano e Feliciano, Protettori meno principali di questa Città di Cotrone. Quindi si canteranno le Litanie Lauretane, l’Inno di Plurimorum Martyrum coll’Orazione della Beata Ve e di Santi Protettori, badandosi che fino a che sarà aperta la porta della Chiesa, cere ardano avanti alle dette sacre Immagini de Corpi Santi. Chiusa la Chiesa poi e smorzate le cere, rimarranno avanti a ciascuna Immagine a stare lampade accese.

3°. Il giorno 5 di detto Maggio si farà la Processione per la Città, portandosi il Quadro della B. V., le due Urne de’ Corpi di S. Feliciano, ed Aureliano e la Statua di S. Dionigi, girandosi intorno intorno le mura dell’intiera Città, che perciò uscendosi processionalmente dalla Cattedrale alle Ore 15 d’Italia, si prenderà la Strada dell’Immacolata e si anderà per avanti la Chiesa di S. Giuseppe per la Parrocchia del Salvadore, e prendendo la volta della Porta grande di d.a Parrocchia, si girerà lungo la muraglia, ascendendosi al Largo così detto di Soriano, e prolunguandosi lungo la strada dell’Immacolata, rivincolerà per la strada, che conduce alla Chiesa del Monistero di S. Chiara, la quale si ritroverà aperta alla sopra designata Ora.

I Signori Deputati avranno cura, che per mezzo dell’Autorità competenti siano accommodate e pulite le strade per la decenza.

4°. Le Confraternite in fila, come si ritroveranno, entreranno in detta Chiesa e genufletteranno avanti l’altare Maggiore immediatamente uscendo e prenderanno posto nell’ordine, come si rattrovano, verso la strada detta della Piazza Lorda.

Giunto il Capitolo col Clero, Autorità, Notabili della Città in detta Chiesa, si depositeranno ivi le sacre Immagini, ed i Corpi Santi. E cantate le Litanie Lauretane, l’Inno di plurimorum Martyrum ed Orazioni come nell’Artic.o 2, le Confraternite, e Capitolo si ritireranno nelle rispettive Chiese e rimarrà sciolto il Corteggio.

5°. Durante la dimora delle divisate Immagini e Corpi Santi nella Chiesa di S. Chiara, il R.mo Capitolo si recherà alle ore 22 ½ Italiane, e ciò in tutti i giorni, che ivi rimarranno depositati vestendosino degli Abiti Corali nella Sagrestia di detta Chiesa, e canteranno le solite Laudi alla B. V., concludendo coll’Inno di Plurimorum Martyrum e sopracennate Orazioni.

6°. Nella mattina 8. Maggio alle ore 9 ½ Italiane /tempo in cui spunta il Sole/ usciranno dalla Chiesa del Monistero di S. Chiara il Quadro della B. V., la Statua di S. Dionigi e le Urne de ‘Corpi Santi, incaminandosi la Processione per la Cappella del Capo delle Colonne.

7°. Passando per la Chiesa del Carmine, fuori la Città, ivi rimarranno depositate le due Urne de Corpi Santi sull’Altare e Statua di S. Dionigi con competente numero di cere, esposte all’adorazione de’ fedeli, sino al ritorno della Processione, per riprendersino e riportarsino come sono uscite e disposte.

8°. Giunto il Quadro della B. V. alla Cappella del Capo delle Colonne, comechè la machina non puole entrare per la sua grandezza nella Cappella, rimarrà fuori sull’antico poggio, badandosi dai Deputati della Festa, che ivi rattrovasi innalzato un Decente Baraccone sotto del quale con lumi accesi, resti sino al ritorno il Quadro.

9°. Colà giunta la Processione immediatamente senza alcuna interruzione si canterà dal Capitolo e Clero una Messa solenne.

Essendovi Sacerdoti, che vorranno celebrare colà, si baderà a non uscire la Messa, se pria non sia terminata la Messa solenne e celebreranno successivamente e ciò per commodo della popolazione. I Sacerdoti contraventori andranno soggetti a pene Canoniche.

10°. Terminate tali sacre funzioni, ciascuno del Clero, e del Popolo prenderà riposo.

Sarà cura de’ Sig.i Deputati, che in tale frattempo per mezzo dell’Autorità di Polizia si evitino chiassi, balli, ubbriachezze ed altro, che possa additare indecenza, che sarebbero residui del Gentilesimo.

11°. Si metterà in cammino di ritorno la Processione dalla Cappella del Capo delle Colonne, nell’ordine come si è andato, nell’Ora che si designerà dal Can.co Procuratore della B. V. e da’ Sig.i Deputati, i quali calcoleranno le Ore impiegate nell’andare, per quindi precisare quella della partenza, acciò il ritorno in Cotrone sia a seconda la disposizione di Sua Ecc.a il Ministro della Polizia Generale, ritirandosi la Processione, per andare alla Cattedrale, ove appena giunte le sacre immagini, ed urna si canteranno le solite Lodi, Litanie Lauretane, Inno ed Orazioni, come sopra aggiungendosi il Canto della Regina Coeli.

12°. Le Urne de’ Santi Feliciano ed Aureliano saranno portate sulle spalle in ambe le divisate Processioni da Sacerdoti e Diaconi, ornati di stola di color rosso sulla Cotta.

13°. La mattina del giorno 9, nel caso che non potesse riuscire nella Sera antecedente appena giunta la Processione in Chiesa, si adatterà sulla Machina il Quadro della B. V. il Santo Protettore e le Urne de’ Corpi Santi sull’istesso Altare, e si faranno ritrovare nella mattina del d.o giorno esposte all’adorazione de’ fedeli, ardendo sempre de’ lumi avanti al Quadro della B. V., e non meno di due Candele per ciascuna Urna e Statua per tutto il tempo, che staranno esposte sull’altare.

14°. Ne’ giorni 9 e 10 alle Ore 23 Italiane si canteranno solennemente le solite Lodi, Inni e Regina Coeli come nell’artic.o 11.

15°. Nel giorno 11 alle ore 22 ½ Italiane si canteranno Pontificalmente i Vesperi e quindi le Litanie Lauretane.

16°. La mattina del 12 Maggio, sacro alla Festività della B. V. sotto il titolo del Capo delle Colonne, alle ore 15 Italiane si darà principio al Pontificale e dopo l’Evangelo sarà l’Orazion Panegirica, che sarà esposta dal Can.co D. Antonio Greco di Catanzaro.

17°. Alle ore 23 Italiane dell’istesso giorno di Domenica si canteranno le solite Litanie colla Regina Coeli.

18°. L’Altare cosi parato Immagini, Corpi Santi rimarranno esposti giusto il solito per tutta l’Ottava consecutiva, cantandosi ivi ogni giorno le Laudi nelle ore ch’è stato solito cantarsino nel volgere di ciascun anno.

19°. Resta a carico de’ Sig.i Deputati della festa invitare tutte le Autorità a intervenire alle due Processioni ed al Pontificale della mattina de’ 12, restando a di lor carico ancora ad oprarsino presso le Autorità di Polizia, acciò il tutto riesca con bell’ordine e devozione.

20°. Il Can.co Procuratore della B. V. si nell’andare, che nel ritorno per la Processione del Capo delle Colonne, farà recitare o cantare alternativamente il Santo Rosario, lungo la strada dal Popolo.

L’istesso si praticherà da’ Fratelli. Il Clero intanto alternativamente canterà il Benedictus, il Magnificat e L’Ave Maris Stella.

Finalmente raccomandiamo a tutti e a ciascuno a seriamente considerare il Fine per cui si eseguono le due sopra divisate Processioni, richiedendosi perciò modestia e devozione da tutti quelli, che saranno per intervenire di qualunque età, sesso e condizione. Procurino con ispezialità i Sacerdoti e Chierici tutti e fratelli delle Congreghe colla di loro gravità, modestia, e devozione essere di esempio agli altri, da risvegliare in chiunque li guarda quella Fede, che nel ricevere il Santo Battesimo ebbimo. Sia il passo di ciascuno grave senza distaccarsi dalla fila disposta. Nessuno ardisca dire parole e motteggi, dovendosi osservare un profondo silenzio, interrotto solo da versi del Salmista o da strofe di Sacri Inni o dal Santo Rosario.

I maestri di cerimonie ed i Sig.i Deputati baderanno a non fare interrompere le file, ne far passare per mezzo delle persone. Nel caso che vi sarà qualche carro vuoto, per riposarsi chi stanco non vuole affatto tirare avanti appiedi, non cessiamo di ricordare questi e a ciascuno, che sarà per intervenire alla Processione sia Secolare, sia Chiesastico, che non è quello il tempo del divertimento, ma il tempo d’implorare misericordia e grazie da Dio, Dator di ogni bene mercì l’intercessione di Maria SS.ma, e di Santi Protettori, dovendo essere persuaso ognuno, al dir dell’Apostolo delle Genti “che nessuno può chiamarsi esente da macchie e quindi non reo avanti a Dio” e che perciò in quell’atto di umiliazione, di pena, e di stanchezza, forse che si soffre, intenda ciascuno escomputare quelle piacevoli soddisfazioni, date al Corpo con offesa della Divinità, che nel rincontro si cerca placare.

Siamo certi, che saranno tutti per accogliere con filiale rassegnazione tali nostre esortazioni. Badi spezialmente il Clero ad essere il modello, per non sperimentare caso contrario dette pene Canoniche, che Noi riserviamo e vogliamo, che se non tutti, almeno la maggior parte, contrariamente progredisca il cammino a piedi, prendendosi da Noi strettissimo conto dell’operare nel rincontro.

Ed acciocchè à tutti sia noto quanto è disposto nel presente Editto ordinamo, che resti affisso alla Porta della Nostra Cattedrale.

Dato dal Palazzo Vescovile di Cotrone Li 1° Maggio 1844. Leonardo Vescovo di Cotrone”.

Arme del vescovo di Crotone Leonardo Todisco Grande.


Creato il 24 Aprile 2025. Ultima modifica: 24 Aprile 2025.

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