Relazioni dei conventi domenicani di Acri, Amantea, Amendolara, Bisignano, Martirano, Montalto e Monteleone (1650)

San Domenico di Acri (da fondoambiente.it).

(ASV, Congr. super statu Regolari I, Relationes 25.)

Relazione del convento domenicano di San Giovanni Battista di Acri

(f. 411r)

Notam.to dell’Introito et Esito del Conv.to di S. Gio. Batt.a nella T.ra d’Acri dell’Ord.e de’ Pred.ri.

Il Monasterio di S. Gio. Batt.a dell’Ord.e de’ Pred.ri situato nella T.ra di Acri Diocese di Bisignano in Luoco aperto contiguo ad una strada publica distante dall’habitato trenta canne in circa, fu’ nell’anno mille cinque cento vinti quattro à dieceotto di Settembre fondato da quest’università con l’assensi necessariio, con la facoltà di Monsig.r Fran.co Piccolomini all’hora Vescovo di Bisignano, e con Bolla particolare di Confirm.ne della fel. Mem. di Clemente Settimo spedita alli vinti di Marzo delli mille cinque cento trenta.

Sta la Chiesa et il Conv.to sotto il titulo di San Gio. Batt.a. La struttura delle fabriche è di canne vinti in circa, tiene una parte di Chiostro finita: uno Dormitorio, e quattordici stanze fra Officine, e celle di Frati.

Il numero che vi fu prefisso à tempo della sua fondatione fù di tre Sacerdoti, et un Converso. Al presente vi stanno di fameglia cinque Persone, cioè due Sacerdoti, due Conversi, uno oblato, che sta intra septa Monasterii, et uno Garzone. Li Sacerdoti sono fr. Silvestro Berrnardo d’Acri e fra Reginaldo Spezano d’Acri Lettore. Li Conversi sono fr. Andrea Ruffo di Mendicino e fra Marco Turano di Acri. L’oblato è Marco le Carolei d’Acri. Il Garzone è Cola Maria Turano d’Acri.

Possiede il Convento sette tumulate di terre aratorie, dalle quali detratte le spese, li casi di grandini, sterilità, et altri fortuiti, rauguagliata la rendita di sei anni à dietro ne riceve il Convento anno quolibet tre tumola, e mezo di grano, li quali uno anno per l’altro si apprezzano due scudi e mezo 2 – 2 – 10

 

(f. 411v)

Item possiede una Vigna di Vino, dalla quale tolta ogni spesa e caso fortuito rauguagliati li sei anni à dietro ne riceve il Convento trenta barrili di vino, quali uno anno per l’altro rendono al Monasterio scudi tre e mezo 3 – 2 – 10

Item possiede sedici sacchi in circa di Pampino, dalli quali ne riceve il Convento uno anno per l’altro conforme il calculo delli sei anni precedenti carlini vinti quattro 2 – 2 – 0

Item possiede diverse castagne, che fatto il calculo di sei anni passati rendono anno quolibet detratta ogni spesa e caso fortuito docati nove 9 – 0 – 0

Item possiede cerque di ghiande, che rauguagliati l’anni come di sopra restano franmchi per il monastero anno quolibet carlini dodici 1 – 1 – 0

Item possiede uno Molino da macinar grano, che tolta ogni spesa, rauguagliati li sei anmni passati rende al Monastero ogni anno scudi dodici 12 – 0 – 0

Item possiede otto conche di rame da lavorar seta per lo affitto delle quali ne riceve il Convento anno quolibet scudi diece —— quale introito sarà a benef.o del Monastero fino à tanto che dette conche si conserveranno salve 10 – 0 – 0

Item possiede cento e cinque scudi d’entrata essigibile da diverse persone per censi e renditi 105 – 0 – 0

Item possiede censi inessigibili per esser fondati sopra case già dirute.

Item suole cavare dall’elemosine della seta, della cerca del grano, di latticinii, di pane, et altre cose simili rauguagliati li sei anni passati scudi dieceotto 18 – 0 – 0

Item dalle limosine delle Processioni, delle Messe à ragione di grana cinque per messa, et altre opere pie rauguagliati li sei anni come di sopra suole ricevere scudi cinque e mezo l’anno 5 – 2 – 10

 

(f. 412r)

Et vice versa il sud.o Monast.o ha peso perpetuo di diece messe la settimana 510

Item paga anno quolibet di rendito grana cinque 0 – 0 – 5

Item per le Collette del P.re Rev.mo generale, Provinciale Compagni, per li Capitoli Generali, e Prov.li scudi quattro e mezo 4 – 2 – 10

Item per reparare le fabriche, Porte, Vasi di Cocina, et altre cose, che si struggono indies scudi sei l’anno 6 – 0 – 0

Item per la Sacrestia, e sacri suppellettili, cera, oglio, vino, hostie, musiche, e simili suole spendere un anno per l’altro scudi sei e mezo 6 – 2 – 10

Item per il vitto necessario per li frati comprendendo il grano, vino, oglio, et altre cose necessarie à ragione di vinti docati per bocca scudi cento 100 – 0 – 0

Item per vestiarii di frati à ragione di scudi sette per uno e per salario del garzone à ragione di scudi diece suole spendere ogn’anno scudi trenta otto 38 – 0 – 0

Item per medici, medicine, avocati, proc.ri, barbieri, calzolari, liti, e lavandare, rauguagliatili sei anni precedenti spende anno quolibet scudi quindici 15 – 0 – 0

Item per comprare orgio, fieno, ferri, et altre cose necessarie per la Bestia, rauguagliati li sei anni passati spende anno quolibet scudi diece 10 – 0 – 0

Item per compra delle scarpe, pianelli, e calzetti, spende un anno per l’altro scudi dodici 12 – 0 – 0

Item per il vitto de’ superiori, visitatori, et altri in occasione di visite suole spendere ogn’anno carlini quindici 1 – 2 – 10

Item per hospitare religiosi, et altri forastieri, spende un anno per l’altro carlini quindici 1 – 2 – 10

Item per spesa di biancheria di tavola, di letti, fatto il

 

(f. 412v)

rauguaglio à sei anni à dietro spende anno quolibet carlini vinti 2 – 0 – 0

Il Convento sta in fieri ha bisogno di chiostrio, dormitorii, et altre officine.

Noi infrascritti col mezzo del n.ro giuram.to, attestiamo d’haver fatto diligente inquisit.e e recognitione dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse sono vere, e reali, e che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata ò uscita, ò peso del medesimo Convento, che sia pervenuto alla n.ra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di n.ra propria mano, e signata con il solito sigillo. Data nella T.ra d’Acri li 23 di febraro 1650.

Io Fra Silvestro Bernaudo di Acri affirmo ut supra.

Io Fra Reginaldo Spezzano d’Acri Lettore aff.o ut Sup.a

Il convento di San Domenico di Amendolara (da Paese24.it).

Relazione del Convento domenicano di San Domenico dell’Amendolara

(f. 415r)

Relat.ne dello stato del Monast.o di S. Dom.co dell’Ord.e di Pre.ri nella T.ra dell’Amend.ra in confirmità dello breve dello N. Sig.re sotto li 22 di X.bre 1649

Il Monasterio di S. Dom.co dell’ord.e di Pred.ri situato nella t.ra dell’Amend.ra Provintia di Cal.a Citra diocese d’Anglona posto fuora le mura di d.a T.ra in luogo, e strada puiblica, lontano 60 passi dall’habitato fu fundato et eretto sono dui cento anni in circa dentro le mura di d.a t.ra, circa la quale fundat.ne tiene il monast.ro alcune scritt.re in carta pergamena quali per l’antichità si rendono difficili à leggersi.

Nell’anno poi 1521 col consenso et authorità di Monsig.r Vescovo d’Anglona fu trasferito d.o monast.o fuori le mura di d.a t.ra dove al presente si ritrova sens’obligat.ne e convent.ne alcuna tra l’universita e d.o monast.o, ne meno fu determinato numero prefisso di sacerdoti.

La Chiesa è fondata sotto il titolo del P. San Dom.co è magnifica, elevata di sito di larghezza palmi cento trenta sei di vacuo col coro di larghezza palmi quaranta. Il Coro è con una cupula altiss.a è complita di fabriche, ben hornata di Cappelle ma senza intempiata, con la debita sacristia à mano destra. La quale Chiesa unita con tre dormitori fanno una forma in quadro, con officine necess.e di lamie sotto che sopra sono camere vent’una atte ad habitare con libraria, et congiunta con la Chiesa vi è una torre alta con quattro lamie l’una sopra l’altra per ritirata in caso d’invasione di Turchi, et con essa sta principiato il Campanile con due campane grosse et un segno.

Il Campanile è principiato solam.te e mancano gli chiostri intempiate tanto nella Chiesa quanto nelli dormit.ri, e l’hospitio, refett.rio e cocina non sono con li soliti abbellim.ti perchè mancano l’astrichi, tavole e fenestre che perciò in luogho di quelli ci serviamo d’altre stanze.

Non vi è stato mai in d.o monast.o numero prefisso di frati, hanno soluto habitarci in alcun anno quindici, dodici, dieci et altre volte otto con lo studio de novitii professi, secondo la volunta de PP. Provin.li, e necessita della fabrica per la quale hoggi sono in poco numero mentre s’attende dalla magnificenza del Campanile et altre reparat.ni.

Hoggi assistono al servitio di d.a Chiesa quattro PP. Sacerdoti locali come sono il P. Batt.ro fra Dom.co di Stefano Priore, il P. Fra Giulio gatto sottoriore, il P. Fra Dom.co Paulino tutti tre di d.a T.ra, il P. Fra Paolo d’oriolo Pred. Gen.le e il P. Fra Giacinto Corrado della med.a T.ra assignato ma con licenza di superiori.

 

(f. 415v)

fra Ludovico Getaro dell’Amend.ea Converso professo, fra fran.co d’oriola oblato et fra Ant.o della Rocca Imp.le oblato.

Possiede nel territorio dell’Amend.ra, Roseto et Albidona territorii lavorativi aperti tumulate cento cinquanta in circa alla misura napolitana franche di terraggio li quali quando si seminano non pagano cosa alcuna al Barone ma pagano solamente il cenzo anphiteotico et più possiede terre lavorative alla predetta misura napolitana altre tumulate cento cinquanta in circa li quali quando si seminano pagano al Barone il terraggio, et anco li cenzi enphiteotici ogn’anno.

Li predetti territorii sono demaniali dalli quali il monastero non riceve herbaggio che in quelli possono pascolare tutti li Cittadini indifferentemente come anco s’osserva nelli territorii degl’altri. La magior parte di detti territorii sono inculti per la scarsezza delli habitanti dalli quali il monastero per le terre franche ni riceve da Cittadini che ne coltivano qualche parte Tumula otto in circa di grano di terraggi alla predetta misura napolitana scomputandosi l’un anno per l’altro quando più e quando meno e tumula dui d’orgio, che alla ragione di carlini otto il tumulo del grano e l’orgio alla raggione di carlini quattro importano 7 – 1 – 0

In una parte delli detti territorii vi sono case massaritie dove il monasterio fa massaria con bovi proprii si seminano ogni anno tumula trenta di grano, tt.a sei d’orgio, et tt.e cinque di fave da donde il monasterio computando l’annate fertile con le sterili l’un anno per l’altro ne percipe dedutta la semenza grano tumula cento e dieci, orgio tumula trenta, favi tumula quindici, li quali dedutti in moneta il grano alla raggione di carlini otto per tumulo, l’orgio quattro e le favi à sette carlini per tumulo ascendono alla somma di docati cento e dieci e carlini cinque 110 – 2 – 10

Nelli pred.i territorii il monasterio possiede seicento piante d’olive in circa parte delli quali sono inculte et inboschiti, e parte perche si coltivano con l’occasione della massaria vengono à portar frutto, e da tutti l’un anno per l’altro se ne ricevono dall’affitto di essi franchi per il monasterio et per la parte dominicale alla misura napolitana sostari cinquanta in circa di oglio, quali alla raggione di carlini sei il sostaro più et

 

(f. 416)

meno imputano ogn’anno d.ti trenta 30 – 0 – 0

Possiede ancora sotto del monast.o una vigna dalla quale dedutta la spesa del putare e zappare ni riceve l’un anno per l’ altro musto barrili quaranta franchi li quali inputano alla raggione di carlini tre il barrile docati dudici 12 – 0 – 0

Possiede ancora nel territorio di d.a t.ra tre giardini con acqua dentro citrangoli, amendole, celzi et altri alberi, li quali s’affittano à cittadini e ni riceve il monasterio franchi ogn’anno d.ti trenta 30 – 0 – 0

Possiede ancora un celzito dallo quale insieme con altri celzi in diversi luoghi di detti territorii ni riceve franche per la parte dominicale seta libri trenta, quali alla raggione di carlini dieci per libra sono docati trenta ogn’anno 30 – 0 – 0

Possiede ancora molti piedi di Amendole nelli soprad.ti territorii dalli quali scomputando l’anno fertile col infertile ni riceve oltre l’uso per il monasterio per ogn’anno docati quattro di vendita di d.e amendole 4 – 0 – 0

Possiede dui molini d’acqua da macinar grano li quali soglino macinare pochi mesi del inverno per la penuria dell’acqua si soglino affittare franchi per il monasterio ogn’anno dedutte le spese docati dieci 10 – 0 – 0

Possiede un territorio franco di terraggio col solito rendito enphiteotico nel territorio di Rosarno Diocese di Mileto di tumulate cinquanta in circa dal quale ni riceve detto monasterio per rag.ne d’affitto docati dieci setti e mezo l’anno 17 – 2 – 0

Possiede ancora alcune case, botteghe e granari dentro d.a t.ra dell’ Amend.a dalla quale detratte le spese d.o monasterio ni riceve ogn’anno docati sedici e mezo 16 – 2 – 10

Item possiede d.o monast.o cenzi, seu annue entrade da diversi debitori et Università, annui docati dui cento settanta quattro tari tre e grana dieci e mezo, delli quali docati dui cento et tre tari quattro e grana cinqui sono inesigibili per il monasterio parte per esser falliti i debitori et parte per non poter litigare con l’Università e sig.ri debitori di quali ne percipe solamente esigibili

 

(f. 416v)

docati settanta, tari quattro e grana cinque e mezo 70 – 4 – 5 ½

Si fa introito ancora d.o monasterio d’elemosine incerte scomputando l’un anno per l’altro come sono di processioni, messe, cerche, tanto nella pred.a t.ra come nel convicino per ogn’anno d.ti quindici 15 – 0 – 0

Tiene ancora capre numero 270 incirca dalle quali ne percipe franche ogn’anno docati vent’uno 21 – 0 – 0

et più possiede fra Bovi e vacche numero 24 delli quali parte servino per uso della massaria et alcuni pochi si tengono locati ne percipe ogn’anno docati quattro 4 – 0 – 0

Possiede ancora otto scrufe delli quali dedutte le spese ne percipe d.o monasterio ogn’anno docati sei 6 – 0 – 0

Item possiede uno mulo et una bestia per uso di d.o monasterio per portar legna et acqua et alcune volte si locano e se possano percipere ogn’anno docati tre 3 – 0 – 0

All’incontro il monasterio ha peso di tre messe perpetue per ciascheduno giorno lasciato da diversi Benefattori di d.o Monasterio. Le messe che soccedono in dies sono proliss.e come s’è detto nell’elemosine straordinarii et per ogni messa si suole pagare baiocchi, seu grana cinque.

Paga di cenzi passivi d.o monasterio seu di cenzi emphiteotici alla Patronal (?) Corte dell’Amend.ia et Roseto per causa delli territorii quali possiede annui docati quattro e tari quattro 4 – 4 – 0

Item paga anno quolibet alla Commenda di S. Nicola suffraganea di S. Maria lo patire di Crgliano per li territorii in d.a T.ra della d.a Commenda annui carlini ventidui 2 – 1 – 0

Item alla Abadia di S. Maria la Lista in d.a t.ra annui carlini dieci e grana sei 1 – 2 – 6

Alla Commenda di S. Gio. Gerosolimitano per li med.i territorii qual possiede il monastero in d.a Commenda annui carlini quattro 0 – 2 – 0

 

(f. 417r)

Alla Commenda di Santa Maria d’Agnona per li med.i territorii che possiede il Conv.to annui carlini undici 1 – 1 – 0

Paga al P. Prov.le per raggione di Colletta, li quali parte sono per vestiario di esso, et compagni, parte per le Lettere del P. R.mo Gen.le et Procuratore dell’ord.ne et parte per vestiario delli PP. Moderatori delli Studii Generali docati quattro e mezo 4 – 2 – 10

Paga per le contribut.ni delle spese nelli capitoli Gen.li et Provinciali per corrieri in ciaschedun anno carlini venti cinque 2 – 1 – 10

Paga per uso della sagristia in cera bianca, et rossa in ciaschedun anno docati quattro 4 – 0 – 0

Per oglio alla lampa per qualsivogl’anno stara setti d’oglio quale alla raggione di carlini sei il staro sommano docati quattro 4 – 0 – 0

Per reparat.ne della med.a sacristia per ciaschedun anno in cose necessarie docati cinque 5 – 0 – 0

Per vitto per ciaschedun anno di quattro sacerdoti et un converso alla raggione di docati vent otto per ciascheduno importano docati cento quaranta 140 – 0 – 0

Per vestiario e calzetti de sacerdoti et conversi alla raggione di d.ti sette et mezo per ciascheduno ogn’anno importano docati trenta setti e mezo 37 – 2 – 10

Per vitto e vestito à dui oblati per ciaschedun anno docati quaranta otto 48 – 0 – 0

Per scarpi alli frati predetti ogn’anno docati dieci 10 – 0 – 0

Per medici e medicine l’un anno per l’altro docati cinque 5 – 0 – 0

Viaggi per occas.ne di Capitoli et Corrieri ogn’anno docati dui 2 – 0 – 0

Per il Barbiero ogn’anno carlini venti, seu docati dui 2 – 0 – 0

Per orgio al mulo et bestia del monasterio tu.la trenta sei, quale alla ragg.ne di carlini quattro il tumulo importano docati quattordici et carlini quattro 14 – 2 – 0

Al notaro per atti publici Procurat.re et Avvocato del Monast.o per alcuni litiggi ogn’anno docati otto 8 – 0 – 0

 

(f. 417v)

Per alloggi di PP. Forastieri, e Poveri carlini quindici 1 – 2 – 10

Per vitto e salario di dui garzoni alla mass.a et un molettiero alla raggione di docati venti dui per ciascheduno inutano docati sessanta sei 66 – 0 – 0

Per soppellettili per servitio del monasterio come sono biancherie per li letti, tavole, rame, ferro, azzaro, corde, et altro ogn’anno docati dieci 10 – 0 – 0

Alla lavandara del conv.to ogn’anno docati dui 2 – 0 – 0

Spesa per metere la massaria ogn’anno 4 -0 – 0

Per reparatione della fabrica ogn’anno per un per l’altro 10 – 0 – 0

Noi infrascritti col mezzo del n.ro giuram.to, attestiamo d’haver fatto diligente inquisit.e e recognitione dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse sono vere, e reali, e che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata ò uscita, ò peso del medesimo Convento, che sia pervenuto alla n.ra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di n.ra propria mano, e signata con il solito sigillo questo giorno ventidui di marzo 1650

Io fra Domenico di Stefano Bat.e et Priore ho deposto quanto di sop.a

Io fra Giulio Gatto dell’Amend.ra supperiore et deputato ho deposto quanto di sopra

Io fra Paolo Griscia d’Oriolo p.re generale secondo deputato ho deposto quanto di sopra

 

Relazione del convento domenicano di San Domenico d’Amantea

(f. 420r)

Relatione del Monasterio di S. Dom.co situato nella Città di Tropea dell’Amantea Diocesi di Tropea di Calabria Citra del Regno di Napoli dell’ordine di Predicatori. Il d.o Monasterio è murato dentro le mura della medesima Città in strada publica nel mezzo della Città. Fu fondato et eretto l’anno 1638 col consenso et authorità della Sac. Congr. Diretta al P.re lett.e Frà Giacinto della Grott.a del d.o ord.ne per un lascito del q.m Cola Giovanne Mirabello con l’assegnamento oblighi e patti infrascritti

Ha la Chiesa sotto il titolo di S. Dom.co larga trentatre palmi e lunga cento in circa adornata di Cappelle larghe dieci palmi e lunghe sedici. S’ha cominciato un dormitorio ben fondato d’otto camere col tempo potranno essere più Dormitorii col chiostro officine e stanze necessarie.

Nel qual convento non vi fu prefisso numero di frati al presente vi stà il P.re fra Giacinto Bonviro della Grotterea Vicario, fra Fran.co Calone di Jotrinoni et un oblato. Vi potrebbero stare più ma perche il Convento stà in fabrica e li frati stanno nel palazzo del q.m de Mirabello che n’ è capace di più non ve ne sono altri.

Possiede il pred.o Monasterio un Giardino di celsi di cantara trenta in circa di fronde dal quale ne può percipere un anno per l’altro scudi 20

Di più tiene una possessione con vigne della quale ne percipe sei o sette salmi di vino che ascendono alla somma di scudi quattordici 14

Di più tiene albori come fichi, pruni de quali ne può percipere scudi dieci 10

Di più ha un incenzo (?) di uno scudo l’anno 1

Item un Palazzo con tre horti a canto nelli quali vi sono celsi che rendono quatro cantara di fronde che ascendono alla somma di scudi dui l’anno 2

Item dentro l’istesso Palazzo vi è una stanza per tener l’oglio et un trapeto che rende al convento scudi dieci l’anno 10

Di più ha un censo sopra l’Università della Città pred.ta dell’Amantea di scudi dui cento di capitale e cento cinquanta di diversi à raggione di scudi cinque e mezzo per cento che rende al convento annui scudi sette tarì tre e grana quindeci 7 – 3 – 15

Di più lasciò con le sopradette robbe il q.m Mirabello censi decursi al presente devoluti ad uno juspatronato dopò la morte sua da due cento scudi in circa oltre l’interesse delli quali così delli censi et decursi della Città come del Fran.co Antonio Mirabello li censi decursi innante la morte del Cola Gioanne il convento non ha percepito niente per non ancora il convento stabilito.

 

(f. 420v)

Item lasciò una lite incominciata contro Roberto e Andrea di Michele di Longobardi di Capitale di mille e quatrocento d.ti la quale hoggi la eseguisce il convento nel tribunale del S. Consi. Napoli la quale lite fra Capitale censi decursi et interesse importa da cinque mila scudi in circa.

Item lasciò liste e polise di cambio da due ò trecento scudi si bene non si sà se sono veridiche. Di più lasciò molti censi di Luca Antonio Cozza che benchè siano litigose vi è speranza di recuperarsi.

Lasciò un oliveto che può render al convento nell’anni fertili litre quattro cento d’oglio in circa che importano scudi ottanta 80.

Lasciò anco un oliveto quale lo sequestrò Bartolo Fava si per il Capitale come per censi decursi che ascendevano alla somma di scudi cento nel quale si percipe litre quatrocento incirca 7.

Ha il d.o convento di sette tumola di grano annui sopra le robbe della Sign.ra Cornelia Mirabelli sorella del q.m Cola Gio. Che fece donatione di tutta la sua robba al convento tra quali vi sono altre terre di dui tomula annui con olive che nell’anni fertili rendono cinquanta litre, la metà del trapito e due camere nel d.o palazzo e d.ti trenta contanti con stigli di casa necessarie quali tutte le lascierà al convento.

Item ne percipe da una casa dal q.m Michele e dai fondachi dall’istesso scudi cinque annui 5

Item ne percipe da una casa horto e celsi et altre robbe lasciate dalla Sig.ra Cornelia al convento scudi due et un tarì 2 – 1 – 0.

Hà speranza il d.o convento di ricever dopò la morte di d.a sig.ra Cornelia moglie del q.m Cola Gio. scudi tre mila oltre le robbe di casa del che ne fece testamento in vita.

La Cappella del Sant.mo Rosario ha entrata di scudi sessanta annui che dopo finita la nostra chiesa si porterà et il convento haverà la soprad.ta entrata oltre li paramenti calice e cose necessarie insieme con la confraternità che sono fratelli num.o 200.

Percipe di seta per elemosina di seta libre venti in circa che possono ascendere alla somma di scudi ventiquatro 24

Item percipe di grano tumola dieci ch’ascendono alla somma di scudi dudeci in circa 12

Per elemosina dalla sagrestia percipe scudi quaranta in circa 40.

Item per la fabrica lasciò Marc’Antonio di Lauro scudi venti. Horatio Janozzo scudi trenta. Sartorio di Lauro scudi cento però de questi l’heredi pagano chi cinque chi quatro scudi l’anno.

Tiene di più il convento uno animale che serve per la fabrica.

 

(f. 421r)

All’incontro

Il d.o Monasterio ha peso di pigliar ogn’anno sopra robbe del q.m di Mirabelli scudi quindeci 15

Di più sopra l’istesse robbe pagha alla parochia di S. Pietro scudi cinque lasciate da d. Mario suo fratello 5.

Di più alli Padri Cappuccini litre venticinque d’oglio annui che ascendono alla somma di scudi cinque 5

Item deve pagare alli Padri di S. Francesco di Paola sopra le dette robbe scudi trecento 300

Di più sopra le d.e robbe ha da paghare dodeci grana annui di censo alla Chiesa di S. M.a della Campana 0 – 0 – 12

Di più sopra le pred.te robbe alla mensa Vescovale di Tropea grana ventiquatro 0 – 1 – 4

Per la sagristia oltre la reparatione della fabrica ch’importa da duicento scudi in circa, fra candilieri e paramenti e calici et altre cose necessarie scudi cinquanta in circa 50

Per vestiario de frati scudi venti 20.

Per ospidi Barbieri medici medicine scarpi pianelli supelettili et altre robbe di casa scudi quindeci in circa 15

Per spesa dell’animale scudi tre 3.

Noi infrascritti col mezzo del n.ro giuram.to, attestiamo d’haver fatto diligente inquisit.e e recognitione dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse sono vere, e reali, e che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata ò uscita, ò peso del medesimo Convento, che sia pervenuto alla n.ra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di n.ra propria mano, e signata con il solito sigillo hoggi li 19 d’Aprile 1650.

Io fra Giacinto della Grotteria affirmo quanto di sopra.

+Il segno di croce di fra Fran.co di Jotrinoni fratello converso

+Il segno di croce di fra Gio. Dell’Amantea oblato.

Martirano (Pacichelli G.B., Il Regno di Napoli in Prospettiva diviso in Dodeci Provincie, parte II, Napoli 1703).

Relazione del convento domenicano di San Domenico di Martirano

(f. 424r)

Il luogo de PP. Predicatori della Città di Mar.no della Provincia di Calabria Citra situato dentro d.a Città e proprio nel vico detto il castello seu S. Sofia dalla parte dell’oriente e tramontana circondato da una possessione del d.o luogo, e dalla parte del scirocco dalle case dette di S. Quirico, e dalla parte di ponente dalla strada reggia, dove è situata la porta di battere, et altri fini.

Fu fondato dalla buona mem.a dell Ill.mo et R.mo Monsig.r Gregorio di croce di natione spagnuolo all’hora vescovo di d.a Città assunto al vescovado dall’ord.ne di Pred.ri e fu fondato nell’anno mille cinquecento settanta à di dui di febraro come da un o instrumento publico stipulato per mano di N.r Agatio Ferimando si vede quale instrumento stà nella cascia del deposito, nel quale si conviene come d.o Monsig.r vescovo nell’anno, mese e giorno sopra detti processionalmentye con il capitolo et il clero et la maggior parte del popolo piantò la croce per fondarsi d.o luogo, e ne mise in possesso la religione di Predicatori e per essa il M.R.P.P.D di quel tempo, maestro Matteo Lachi di Fiorenza, fù intitolato S. Dom.co e fù fondato da d.o Mons.r Vescovo senza peso alcuno. Prima del terremoto dell’anno mille seicento trent’otto, era la chiesa compita di fabrica, e d’ogni altra cosa, et il luogo havea quattro stanze per li frati, et altre officine necessarie, ma al tempo del terremoto tutte le stanze di frati ruinorno dalle fondamenta e la chiesa restò dalla meta à bascio, quale s’è coperta per potervici celebrare, ma tiene maggiore reparatione; sono rifatte per stanza di frati sette camere, et altre officine necess.e.

Prima del terremoto stavano ordinariamente in d.o luogo due sacerdoti, dui fratelli conversi, e tertiarii, et uno famulo, dopò il terremoto per esser minorate l’entrate quasi sempre v’è stato un vicario, un fratello converso, et un oblato. Hoggi si ritrovano di famiglia il P. Lettore fra Domenico de lauro di Rogliano vicario, il P. Fra Silvestro Barberio di Scigliano, fra Bonaventura Anidelli scalzati, e fra Cola Campagna di Mart.no oblato.

 

(f. 424v)

Possiede d.o luogo la possessione posta intorno al luogo, nella quale vi sono celsi negri e bianchi, le fronde di quali uno anno per l’altro si vendeno docati quattro 4 – 0 – 0

Nella istessa poss.ne v’è una vigna, dalla quale si raccoglieno ogn’anno salme due di mosto alla grossa, à raggione di docali uno la salma sono d.ti dui 2 – 0 – 0

Le terre aratorie in d.a poss.e si sogliono affittare due tumula di grano bianco l’anno 2 – 0 – 0

Tiene tre pezzi di terre aratorie in diversi luoghi del territorio di d.a Città, da tumulate venti in circa, quali di rado s’affittano per essere la Città piccola, et abondante di territorii, da tt.e tre sene può havere l’un anno per l’altro docati tre e mezzo d’entrata 3 – 2 – 10

Tiene uno castagneto dallo quale se ne ricevono otto t.le di castagne l’anno, quali importano docati quattro ogn’anno 4 – 0 – 0

Tiene una possessione nelli veterali, quale s’affitta docati quattro e carlini tre l’anno 4 – 1 – 10

Tiene un’altra poss.e commune con la cappella della Città, dalla quale ne riceve carlini ventidui l’anno la parte sua 2 – 1 – 0

Tiene una poss.e di celsi negri, vigna, et altri alberi, loco detto la profia dalla quale ne percipe d’affitto docati otto l’anno 8 – 0 – 0

Tiene un’altra poss.e loco d.e la porticella, s’affitta dodeci carlini ogn’anno 1 – 1 – 0

Tiene una poss.e di quercie e castagne loco d.o l’erbi, se ne può havere un anno per l’altro carlini diece 1 – 0 – 0

Tiene un’altra poss.e in S. Croce di quercie, e celsi s’affitta un anno pèer l’altro diece carlini l’anno 1 – 0 – 0

Tiene due altre vigne piccole dalle quali se ne percipeno due salme l’anno di mosto da tt.e due che sono dui docati l’anno 2 – 0 – 0

Tiene una casa che s’affitta tre docati l’anno 3 – 0 – 0

Tiene un’altra poss.e di celsi, castagne e quercie, s’affitta dui docati l’anno 2 – 0 – 0

Tiene un’altra poss.e in loco dettoli feraldi di vigne, castagne et altri alberi, s’affitta docati quattro l’anno 4 – 0 – 0

 

(f. 425r)

Riceve dalla Corte elemosel.e t.la sei di sale ogn’anno lo quale deductis expensis resta franco per lo luogo docati sette in circa ogn’anno 7 – 0 – 0

Riceve di censi parte bullali, parte enfiteotici, docati settat’uno e carlini tre l’anno 71 – 1 – 10

Riceve d’elemosine incerte da diversi benefattori uno anno per l’altro docati quindici 15 – 0 – 0

All’incontro tiene d.o luogo il peso di tre messe la settimana à raggione di grana diece per messa, ma senza giorno stabilito. Di più per diversi legati tiene obligo di far celebrare cento messe l’anno senza giorno stabilito 253

Paga di censo bullare à Paolo Marino per la possessione della perfico carlini quindici ogn’anno 1 – 2 – 10

Paga al SS.o Sacramento di d.a Città carlini diece l’anno per l’istessa poss.e fra cinque anni in circa si finirà d.o pagamento 1 – 0 – 0

Paga al SS.o Rosario per l’istessaposs.e carlini dodeci l’anno 1 – 1 – 0

Paga alla mensa vescovale una libra di cera bianca l’anno carlini quattro 0 – 2 – 0

Per le collette del P. Generale, del P. Procuratore dell’ord.ne e del P. Provinciale docati tre l’anno 3 – 0 – 0

Per cera et oglio ogn’anno docati dui 2 – 0 – 0

 

(f. 425v)

per vitto e vestito di sopradetti quattro frati à raggione di docati venticinque per bocca docati cento 100 – 0 – 0

Per medico, medicine e barbiero docati cinque l’anno 5 – 0 – 0

Per contribut.ne del Capitolo Provinciale, e capitolo generale ogn’anno docati tre e mezzo 3 – 2 – 10

Per le spese del P. P.le et hospiti un anno per l’altro docati tre 3 – 0 – 0

Per letti, biancherie, et altri bisogni di casa docati quattro 4 – 0 – 0

Per biada e ferri per la bestia docati tre l’anno 3 – 0 – 0

Per la chiesa e sacrestia docati diece l’anno 10 – 0 – 0

Noi infrascritti col mezzo del n.ro giuram.to, attestiamo d’haver fatto diligente inquisit.e e recognitione dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse sono vere, e reali, e che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata ò uscita, ò peso del medesimo Convento, che sia pervenuto alla n.ra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di n.ra propria mano, e signata con il solito sigillo questo di quindici di marzo 1650.

Io fra Domenico Glauso di Rogliano vicario con giuramento affermo quanto di sopra

Io fra Silvestro Barberio di Scigliano deputato aff.o come di sopra.

 

Relazione del convento domenicano di San Domenico di Monteleone

(f. 683r)

Relatione sel Convento di S. Dom.co di Monteleone Diocese di Mileto del Ordine di Pred.ri secondo l’ordine di Nostro Sig.re Innocenzo X sotto la data delli 22 Decembre 1649

La Chiesa e Convento è fuora la città in luogo aperto e nella Publica strada lontano dal ultime case cinquanta passi in circa.

Fu fondato et eretto l’anno 1543 à die 14 di Giugno con l’autorità e assenso della felice memoria di Paulo 3 allora Sommo Pontefice.

La Chiesa è sotto il titolo di S. Dom.co, la quale è belliss.ma à 3 navi di mediocre grand.zza nel altare magiore vi è il ritratto di S. Dom.co in Soriano e vi sono in tutto 15 Capelle con quatri bell.mi e di prezo.

Il Convento ha un dormitorio antico e misero con 6 camere, e due altre vine sono sopra la Chiesa. Vi è un altro dormitorio che sta in fabrica e non è fatto più della metà et al presente vi sono sei camere che s’habitano e da questo dormitorio novo per andare al vechio et alla chiesa si passa per un corritore di legname. La sacrestia è angusta et humida con mediocri paramenti undici lampadi di argento. L’officine del Monastero sono mediocri.

Da che fu fatto priorato fu prefisso il numero che almeno stassero dodici Religiosi.

Di presente vi habitano di fameglia 7 Sacerdoti cioè il P. fra Giacomo Pettenato di Monte Leone. L.re P.re, il P. fra Dom.co Zoccalà di Filogaso sotto Priore, il P.tre fra Vincenzo Rodino di Pulistena L.re attuale di Theologia del Convento, il P. fra Giovan Battista Caforetti di Paternò Prettore generale, il P. fra Michele Scordamaglio

 

(f. 683v)

di Briatico l.re, il P.re fra Giacinto Melana di Mayerato l.re, il P. fra. Lodovico Soriano di Catanzaro l.re. Vi stanno di più 3 studenti chierici, cioè fra Giambattista Bitonte di Polistina, fra Fran.co di Altomonte e fra Dom.co Calabretta di Borgia. Vi stanno di più 3 fratelli conversi cioè fra Giovanni Cavaliere della Grotteria, fra Giacinto lo Bianco di Monteleone, fra Carlo lo Bianco di Monteleone e fra Fran.co Marlino di Briatico terziario, di più vi è un garzone per li bovi che al presente sono 3 e servono per la frabica et altre necessità del convento e si chiama Girolamo Rubula di Loriana.

Possiede il Convento un horto d’una tomulata incirca e serve per far fogliame per li frati, e vi sono alcuni piedi di fichi e di prugni.

Sotto le finestre del dormitorio novo possiede un pezzo di terra di 3 mezalori in circa e rende ogni anno scudi cinque.

Possede di più un logo aratorio che fu deli Patri Cappuccini di una salmata e mezza incirca e rende ogni anno dedotte tutte le spese dieci scudi incirca.

Possede di più un altro pezzo di terra di capacità di sei tumula e rende per ogni anno quattro scudi.

Nel territorio di Monteleone possede un boschetto che al presente s’affitta tumula 4 di grano bianco.

Di più receve ogn’anno da diverse persone tumula quaranta di grano bianco per cenzo perpetuo et il grano un anno per l’altro vale ad uno scudo e mezzo il tumolo.

Possede nel Casale di S. Honofrio una vigna che al presente si affitta 6 scuti l’anno.

Nel’istesso Casale possiede un pezzo di terra che sene riceve 3 tumula di grano l’anno.

 

(f. 684r)

Nel Casale della Vena possiede una vignicella e si affitta dui scudi l’anno.

Nel Casale di Panaconi possiede un pezzo di terra che s’affitta uno tumulo di grano bianco l’anno.

Di più ha di cenzo perpetuo che riceve da diverse persone 12 Mesure seu Melayne d’oglio che l’un anno per l’altro vale ad 8 giulii la mesura.

Di più possiede cenzo perpetuo salmi 15 di musto, bensì da questo anno inanzi ne riceverà 38, mentre salmi 19 si comprorno questo anno ducati 254 e quattro altre salme ci furono lasciate per devotione e un anno per l’altro vale a 12 Giulii la salma, che importano d’intrada 45 scudi incirca l’anno.

Si ricevè l’anno 1644 ducati seicento et undici, tre tari e grana quattordici. 611 – 3 – 14

S’esitorno l’istesso anno ducati settecento e quattordici tre tari e grana quindici. 714 – 3 – 15

Cioè per la frabica ducati ottanta 80 – 0 – 0

Per la sacrestia e chiesa ducati quindici 15 – 0 – 0

Per vestiarii e calsetti di dudici frati a sette ducati e mezo l’uno, ducati novanta 90 – 0 – 0

Per salario e vestiti per il famulo ducati diecenove, tre tari e grana quindici 19 – 3 – 15

Per scarpe e pianelle ducati trenta 30 – 0 – 0

Per la cocina ducati novanta 90 – 0 – 0

Per cavalcature, corrieri e collette di capitulo P.le, e generale ducati venti 20 – 0 – 0

Per il mastro barbiero lavandara e forgiaro ducati dicessette 17 – 0 – 0

Per medici e medicine ducati venticinque 25 – 0 – 0

 

(f. 684v)

Per acconcio di possessioni ducati diece 10 – 0 – 0

Per riparatione di letti ducati undici 11 – 0 – 0

Per procuratore et avvocato in diverse liti, ducati quindici 15 – 0 – 0

Per bisogno di rifettorio, cocina, camere di frati ducati dicessette 17 – 0 – 0

Per caso docati venti cinque 25 – 0 – 0

Per oglo ducati venti 20 – 0 – 0

Per grano ducati cento e cinque 105 – 0 – 0

Debiti che paga ogni anno il convento in primis alla ducal Corte per le case e potege nella Piazza ducati vinti sette un tari e grana cinque 27 – 7 – 5

Al procuratore di S. Antonio carlini quindici 1 – 2 – 10

Per un pezzo di terra e casa in S. Honofrio un docato e tre tari 1 – 3 – 0

Nel Casale diStephanoconi alla regia Corte grana otto e mezo 0 – 0 – 8 ½

A fran.co locatelli per una casa teneno in Monteleone docati tre e mezo 3 – 2 – 10

Per la vigna nel casale di lavina carlini cinque 0 – 2 – 10

Per un pezzo di terra nel luogo detto la Cava alla Chiesa di S. Michele di Monteleone carlini sette e mezzo 0 – 3 – 15

Alla Menza Vescovale per il fondo del Convento dui rotola di cera cedrina per la quale li pagamo un docato 1 – 0 – 0

All’Abbate di Jerocarne per una casa possedemo qui grana sette e mezzo 0 – 0 – 7 ½

Peso di Messe diecessette la settimana, et una cantata la settimana.

Visaranno elemosine certe cento venti scudi l’anno quali sono introitati con la somma delli seicento et undici tre tari e grana quatordici

Delli quali docati cento venti novanta saranno per messe poco più o meno ad un carlino l’una.

 

(f. 685r)

Si ricevè l’Anno 1645 docati seicento e dicennove due tari e grana nove e mezzo 619 – 2 – 9 ½

S’esitorno l’istesso Anno docati cinquecento novanta sei e grana decedotto 596 – 0 – 18

Nel Anno 1646 si riceve docati settecento quaranta quattro e grana sedici 744 – 0 – 18

S’esitorno l’istesso Anno docati seicento cinquanta cinque e grana undici e mezzo 655 – 0 – 11 ½

Si ricevè l’Anno 1647 docati seicento e quatordici, uno tari e grana sette 614 – 1 – 7

S’esitorno l’istesso anno docati seicento trenta quatro tari quattro et un grano 634 – 4 – 1

Si ricevè l’anno 1648 ducati settecento quaranta quattordeci tari 2 e grana nove 744 – 2 – 9

S’esitorno l’istesso anno docati settecento ottanta due, uno tari e grana quattro e mezzo 782 – 1 – 4 ½

Si ricevè l’anno 1649 ducati ottocento trentadue due tari e grana tredici 832 – 2 – 13

S’esitorno l’istesso anno ducati settecento settant’uno, tre tari e grana quattro e mezzo 771 – 3 – 4 ½

Noi infrascritti col mezzo del n.ro giuram.to, attestiamo d’haver fatto diligente inquisit.e e recognitione dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse sono vere, e reali, e che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata ò uscita, ò peso del medesimo Convento, che sia pervenuto alla n.ra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di n.ra propria mano, e signata con il solito sigillo questo di 20 febraio 1650

Fra Giacomo Pettenato Lettore e Priore di S. Dom.co di Mont.ne

Frau Dom.co Zoccalà di Filogaso sotto Priore e Deputato

Frau Ludovico Soriano di Catanzaro Lett.re et Deputato

S. Domenico Bisignano da visitbisignano.it

Relazione del convento domenicano della SS.ma Annunziata di Bisignano

 

(f. 397r)

Notam.to delli introiti et esiti del Conv.to della SS.ma Annunt.ta di Bisig.no dell’ord.ne di pred.ri nella Prov.a di Calabria Citra

Il Monasteri della SS.ma Annun.ta dell’ord.ne di pred.ri situato nella Città di Bisig.no in luogo aperto contiguo ad una strada publica distante dall’abitato uno tratto di pietra fu prima Juspatronato di una Confraternità sotto il titolo della SS.ma Annunt.ta.

Dà questa Confraternità à petit.ne dell’ ecc.mo sig.re Gerolamo Sanseverino Principe i questa Città. Con l’assensi necessarii, con la facolta dell’ord.rio, et autorità della felice memoria di Sisto quarto fu nell’anno 1475 à 18 di settembre concesso alla nostra Relig.ne di pred.ri con gli oblighi, e patti infrascritti.

P.o che possa la Confraternità tenere dentro la nostra chiesa quattro sepolture da sepelirsi gli confrati. 2.o Che habbia una stanza da conservare le cose necess.rie per la Confraternità. 3.o Che alcuni de’ frati habbiano ad intervenire alle process.ni da farsi da’ sudetti Confrati, et viceversa li Confrati alle process.ni da farsi dalli fr.i. 4.o Che il monasterio habbia à tenere dui Confess.ri et un pred.re per le festi. 5.o Che lasciando li nostri fr.i detta chiesa, habbia à tornare alla medesma Confraternità una con li censi, orti, e possessioni dateci da detti Confrati, quali sono li seguenti. Un annuo censo di docati sei e mezo. Un orto di celsi, et olive contiguo al Convento nominato Aria. Una possessione con terre, olive e giande detta Buono Mago. Un pezzo grande di terre aratorie. La valuta et il frutto, che da tutti questi riceve il Convento si dirà appresso nel notamento dell’entrade del Monasterio.

 

(f. 397v)

Stà la Chiesa et il Conv.to sotto il titolo della SS.ma Annunciata. La struttura delle fabriche è di palmi novecento in circa. Tiene chiostri, loggie, e tre dormitorii. Have trentadue stanze per officine, e celle di fr.i.

Il numero prefisso di Religiosi e Servienti e stato quasi sempre di sedici persone et al presente vi stanno quindici di fameglia, cioè cinque Sacerdoti quattro novitii studenti logici, tre conversi, dui oblati et uno garzone. Li sacerdoti sono fra Chrisostano Condottiero d’Altomonte Baccelliero e Priore, fra Silvestro Greco d’Altomonte sottopriore, fra Ambrosio Pretio di Bisignano, fra Domenico Aloe di Cassano, fra Giacinto Soria di Paula lettore attuale. Li studenti sono fra Gioseppe Olivieri di Verbicaro, fra Gio. Batt.a Bilotta di Necastro, fra Gioseppe Gallo della Saracena, fra Thomaso Russo di Calopezzati. Li conversi sono fra Marcello Vaularo di Bisignano, fra Marco Altomare di Rogliano, fra Domenico Cascitella di Cosenza. L’oblati sono Michele Torchiaro di Bisignano, Domenico Patarino di Bisignano e tutti dui stanno intra secta Monasterii. Il garzone è Pietro Acri di Bisignano. Fin’hora siamo stati sei sacerdoti uno di quali è partito pochi giorni sono, e si sta aspettando lo scambio.

Possiede il Convento trecento trenta tomolate di terre dalle quali detratte le spese, li casi di grandine, sterilità, et altri fortuiti e toltane la parte boscosa, che non può coltivarsi, raguagliata la rendita di sei anni a dietro, si calcula che rendono ogni anno settanta tt.la di grano, li quali uno anno per l’altro s’apprezzano di moneta Romana scudi sessanta 60.

Item possiede due vigne da vino, dalle quali raguagliata l’entrada di sei anni precedenti, ne riceve il Conv.to ogni anno cento quaranta

 

(f. 398r)

barili di vino, li quali s’apprezzano uno anno per l’altro ottanta cinque scudi 85.

Item possiede dieci case di annuo affitto, le quali detratte le reparationi e spiggionamenti raguagliati alli sei anni precedenti rendono ogni anno scudi dieci 10.

Item possiede dieci case di annuo affitto. le quali detratte le reparationi e spiggionamenti raguagliati alli sei anni precedenti rendono ogn’anno scudi dieci 10

Item possiede sedici possessioni di annuo affitto, quali tolta ogni spesa e caso fortuito, raguagliati l’anni come di sopra rendono anno quolibet scudi venti 20

Item possiede tre oliveti, li quali rendono uno anno per l’altro cento trenta litre di oglio, che fanno la somma di scudi venti 20

Item possiede da duicento sauli di pampino, dalle quali ne riceve il convento uno anno per l’altro trentacinque libre di seta, che raguagliati li sei anni à dietro importano trentacinque scudi annui 35

Item possiede cinque di ghiande, che rendono uno anno per l’altro sei scudi annui 6

Item possiede in più partite e da diverse persone duicento novanta scudi di censi e renditi esigibili quolibet anno 290

Item possiede scudi settantadui e mezo di censi annui ma in esigibili ò per essere fondati sopra case già dirute, ò sopra Università senza assenso Reggio, ò per la morte di debbitori, che non hanno lasciato robbe libere da creditori anteriori à noi.

Item possiede de elemosine certe per messe litanie, et altre opere pie quindici scudi annui.

 

(f. 398v)

L’elemosina della messa letta è di uno carlino, della messa cantata sono dui carlini.

All’incontro il detto monasterio have peso di messe perpetue da sodisfarsi ogn’anno mille sei cento venti sei fra le quali s’include una messa cantata da celebrarsi ogni giorno.

Item anno quolibet paga per censi e renditi a diverse persone scudi dieci 10

Item per Collette del P. Rev.mo G.le P.le compagni et altri, et anco per le collette di Capitoli G.li e P.li di moneta Romana scudi dieci in circa 10

Item per reparare le fabriche, porte, vasi di cocina et altri resarcimenti di cose, che si sfanno in dies scudi quaranta 40

Item per la sacrestia e sacra suppelletile cere, ogli ostie musiche e simili suole spendere uno anno per l’altro scudi venti 20

Item have scudi trecento in circa di spesa ordinaria per il vitto di fr.i , comprendendo il grano, vino, e l’altre cose necessarie à raggione di scudi venti per boccha 300

Item spende anno quolibet scudi trenta per conciare e reparare le vigne 30

Item per vestiario e calzetti di Religiosi a scudi setti e mezzo per ciascheduno religioso spende anno quolibet scudi cento 100

Item per il salario del garzone spende ogni anno scudi tridici 13

Item per medici, medicine, barbiero, avocato, procuratore, liti, calzolari et altri raguagliati li sei anni à dietro, spende ogni anno scudi quaranta 40

Item per viatici tanto per occasione di capitoli, quanto per altri bisogni di

 

(f. 399r)

Convento scudi dieci 10

Item spende ogni anno per la mula fra orgio, ferri et altre necessarie scudi quaranta 40

Item per il vitto di superiori nelle occasione di visite ò di visitatori ò di commisarii scudi setti 7

Item spende altri docati setti in circa l’anno per l’ospitio ò di Religiosi ò di parenti di fr.i ò di altri forastieri 7

Item per spese di biancherie di tavola di letti, et anco per comprare sole e coirame da fare scarpe, e pianelli, raguagliati li sei anni passati spende scudi quaranta 40

Il Convento have cento scudi di debbito da pagarsi pro una vice tantum ad Agosto primo futuro di questo presente anno 1650, qual denaro è speso per comprare il complimento del grano, che bisognava per il vitto e per reparare alcune cose, ch’erano di grandissima necessità al monasterio.

Di più have bisogno di scudi quattrocento in circa per fabricare dalli fondamenti il campanile già diruto dal terremoto.

Noi infrascritti col mezzo del n.ro giuram.to, attestiamo d’haver fatto diligente inquisit.e e recognitione dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse sono vere, e reali, e che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata ò uscita, ò peso del medesimo Convento, che sia pervenuto alla n.ra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di n.ra propria mano, e signata con il solito sigillo Hoggi li 20 di feb.ro 1650.

Io fra Chrisostamo Condottiero Bacc.e e Priore faccio fede come di sopra.

Io fra Silvestro Greco d’Altomonte sotto priore e deputato à tale negotio faccio fede come di sopra

Io fra Ambrosio Pretio di Bisignano figlio del convento faccio fede come di sopra

San Domenico di Montalto Uffugo (da montaltouffugonline.it).

Museo Ruggiero Leoncavallo, Montalto Uffugo (CS), Valle del Crati, Calabria, Italia

Relazione del Convento domenicano di San Domenico di Montalto

(f. 464r)

Il monastero di S. Dom.co dell’ordine de Predicatori della Provincia di Calabria Citra situato nella Città di Monte Alto, Diocese di Cosenza, dentro la Città in mezzo l’Habitato, ma in luogo aperto e fra strade publiche, senza ricevere ne dare soggettione ad altre case.

E posto e situato in quadro con tre Dormitorii e la Chiesa con Chiostri serrati.

Ha la Chiesa sotto il titolo et invocatione di San Dom.co nella quale v’è la Cappella maggiore col coro addietro, al cui lato sinistro sta situata una Cappella fonda con due altari, e nella Nave della Chiesa vi sono Cappelle con altari numero venti, la quale Chiesa per essere antica ha bisogno di risarcimenti.

Nelli tre Dormitorii, in uno il più grande vi sono camere nove, qual dormitorio ha bisogno di grand.mo risarcimento per esser antico e mezzo consumato. Nell’altro Dormitorio posto e fabricato sopra il Novitiato vi sono tre Camere e nel 3.o che sta contiguo al Coro della Chiesa vi sono tre altre camere, e nel Novitiato ve ne sono sette camere.

Nelli Chiostri di basso vi sono l’officine, una sacrestia, Capitolo, Refettorio, Hospitio, Cocina, Cannava, Cellaro e forno.

Sotto li Chiostri vi sono granaro, procura d’oglio et altre cose commestibili, la stalla et il molino dell’oglio.

Fu detto Convento fondato et eretto l’anno mille quattrocento cinquanta sei 1456 dall’Eccelenza del Duca Marino di Rossano a richiesta dell’Università di Mont’Alto per concessione et assenzo di Callisto terzo, Papa sotto il titolo d’osservanza, a dì 15 di Giugno nell’anno secondo del suo Pontificato, per vivere il Priore e frati ch’ivi staranno osservanti altr.te secondo le Costitutioni de’ frati pred.ri e dal Rev.mo P.re M.ro fra fran.co Romeo Gen.le nella visita ch’egli fece nella Provincia di Calabria detto Convento fu istituito per uno de novitiati di Calabria e l’istesso fu confirmato dal R.mo P.re Gen.le fra Vincenzo Giustiniano successore del detto P.re Romeo istituendolo per uno de Conventi d’osservanza l’istesso ordinò il R.mo P.re m.ro fra Serafino Cavallo di Brescia Gen.le. Così ancora il R.mo P.re m.ro fra Paulo Costabile Ferrarese nella sua visita Gen.le che fece in Calabria l’anno 1581 ordinò ch’il detto Convento sia uno delli quattro Novitiati di Calabria e l’isteso ordinò il Rev.mo P.re m.ro fra Sisto di Lucca nella sua visita fatta in detto convento. L’istesso ancora ordinò il P.re m.ro frat’Aurelio Gravio, visitatore e delegato Apostolico fatto dalla felice mem.a di Papa Sisto quinto dandoli l’autorità Apostolica.

 

(f. 464v)

E nell’anno 1599 per un Breve Apostolico fatto dalla felice memoria di Papa Clemente ottavo, detto Convento fù instituito e confirmato per uno delli Conventi d’osservanza in Calabria e vi fu confirmato il Novitiato nel quale si possano ricevere all habito e professione li Novitii e Conversi et il Rev.mo P.re M.ro Gen.le frant’ Agostino di Brassichella di nuovo nell’anno 1609 confirmò con l’autorità Apostolica che tenea concessali dalla felice memoria di Papa Paolo quinto nella sua visita Generale, che fece in Calabria ch’il detto Convento sia uno dell’osservanti in Calabria e che in esso si possano ricevere novitii all’habito e professione, e così s’è mantenuto e mantiene insin al giorno d’hoggi.

Non vi fu prefisso numero di Religiosi ma è stato solito anticamente di tenere venticinque incirca di famiglia et al presente ha tenuto fin adesso venticinque di famiglia, cioè sette sacerdoti, sei novitii, cinque conversi, un terzino, un oblato e due famuli, l’uno per guidar la mula e l’altro li bovi del convento. Del numero de quali Religiosi adesso vi mancano quattro novitii, perchè l’uno per nome chiamato frat’Antonio della Sarac.na se n’andò al secolo li giorni addietro, l’altri tre, cioè fra Dom.co d’Altomonte, fra Giacinto Giuvino di Montalto, e fra Tomaso Rosso di Calopezzati haveano fatto professione li mesi addietro e furno assignati ad altri conventi e dopo non sono venuti altri a vestirsi.

Si che hoggi vi sono di famiglia 19 per esser venuto un altro sacerdote e sono questi cioè Il P.re M.ro fra Ludovico Todesco di Mont’Alto, adesso Priore del Convento, il P.re m.ro fra Tomaso Federici di Mont’Alto, il P.re m.ro fra Giacinto Sproviero di Mont’Alto, il P.re Baccelliere fra Thomaso di Morano, il P. lettore fra Dom.co di Lattaraco adesso sottopriore del convento, il P. Lett.re fra Carlo Benincasa di Mont’Alto, il P. Lettore fra Girolamo Ferraro d’Altilia adesso m.ro de Novitii in detto Convento. Novitii ve ne sono due cioè fra Dom.co Vescio delli Conflenti e fra Carlo Burello di Strongoli. Conversi cinque cioè fra Dom.co d’amore di Mont’Alto, fra Tomaso lo Petrone di Mont’Alto, fra Fran.co di Mont’Alto, fra Dom.co di Soriano, fra fran.co di Mont’Alto, fra Francesco di Rugliano; un terzino cioè frat’Antonio di Mont’Alto, un oblato Pietro Paulo Giovino e li dui famuli sopra detti.

Possiede detto Convento seicento tumulate di terre in circa in diversi luoghi, delle quali terre parte sono aratorie da far grano, parte boscose e petrose, parte arenose e parte in luogo di Mont’agne aspre, incapaci di cultura, le quali raguagliandosi la rendita di sei anni precedenti si calcula che rendono ogn’anno detratte tutte le spese, sterilità, guerre, mancanza

 

(f. 465r)

di gente per coltivarle conforme è al presente et altri fortuiti rendono grano tumula settanta i quali un anno per l’altro s’apprezzano a ragione d’un docato per tumulo docati settanta di monata del Regno 70 – 0 – 0

Item riceve per rendita di cenzi perpetui di grano tumula quaranta l’anno che valutato conforme di sopra s’apprezza docati quaranta 40 – 0 – 0

Item possiede quattro vigne di puoca misura, le quali raguagliata l’entrata, e spesa di sei anni come di sopra si calcula che rendino ogn’anno, detratte le spese, cultura e casi fortuiti come di sopra venticinque salme di vino, che calculato un anno per l’altro a dieci carlini la salma s’apprezza docati venti cinque di moneta del Regno 25 – 0 – 0

Item possiede sette horti di celsi, delle cui frondi si pascono li vermi che fan la seta, dalli quali detratte le spese e casi fortuiti come di sopra ne riceve l’un anno per l’altro docati ducento in circa di moneta del Regno 200 – 0 – 0

Item possiede cinque castagneti del cui affitto detratti li casi come di sopra ne riceve un anno per l’altro docati cinquanta di moneta di Regno 50 – 0 – 0

Item possiede quattro oliveti da i quali toltone le spese e casi ut sup.a si have un anno per l’altro ottanta coppi d’oglio che valutati un anno per l’altro a due carlini il coppo s’apprezzano sedici docati 16 – 0 – 0

Item tiene un molino d’oglio dal quale toltene le spese ne riceve un anno per l’altro trenta coppi, che valutati a due carlini il coppo rendono, s’apprezza docati sei di moneta del Regno 6 – 0 – 0

Item possiede diverse case dentro la Città di Mont’Alto et alcune botteghe, ch’affittate toltene le spese dell’acconciamenti rendono un anno per l’altro docati cinquanta di moneta di Regno 50 – 0 – 0

Item possiede cenzi perpetui annui docati quarantanove, quattro tari e diecessette grana di moneta di Regno 49 – 4 – 17

Item have annue entrate di cenzi bullali docati ducento settanta sette e sei carlini di moneta di Regno 277 – 3 – 0

Item riceve di renditi alle Cappelle della Chiesa docati trentanove sei carlini e grana otto di moneta di Regno 39 – 3 – 8

Item riceve dalla sacrestia per processioni di morti, e messe l’un anno per l’altro docati quindici di moneta di Regno, ma sono incerti 15 – 0 – 0

 

(f. 465v)

Item tiene una mula quale necessita di portare legna e per l’occorente di vettura.

Item tiene due para di bovi per la coltura de celsi e per fare un puoco di massaria dalla quale detratte le spese si havra trenta tumula di grano in circa un anno per l’altro quali valutato s’apprezzano docati trenta di moneta di Regno 30 – 0 – 0

Item tiene ottocento pecore date in affitto a ragione di docati nove per cento, toltene le spese e casi fortuiti, si calcula che se n’habbia settanta due docati l’anno di moneta di Regno, se bene come che sono animali soggetti a mille pericoli non si puo dire che sia entrata certa in futurum conforme l’espenente hoggi ci fa vedere 72 – 0 – 0

932 – 1 – 5

All’incontro

Il detto monastero ha peso di messe perpetue ogni anno numero quattro et Anniversario perpetuo uno.

Item paga di cenzi passivi perpetui docati diece e mezzo 10 – 2 – 10

Item paga di cenzi passivi vitalitii annui docati trenta 30 – 0 – 0

Item ha debito di pagare di contributione ogn’anno al P.re R.mo Generale al Procuratore dell’ord.ne P. Prov.le docati quattro e mezzo di moneta di Regno 4 – 2 – 10

Item per spesa di Colletta ogni due anni per il Capitolo Provinciale docati quattro 4 – 0 – 0

Item per le spese de P.ri che vanno al Capitolo Generale ogni tre anni 4 – 0 – 0

Item per risarcimento della Chiesa e Convento un anno per l’altro docati venti in circa l’anno di moneta di Regno 20 – 0 – 0

Item per la sacrestia e sacra suppellettile, cere, ogli, vini, hostie e simili cose suole spendere un anno per l’altro settanta ducati di moneta di Regno 70 – 0 – 0

Item ha di spesa ordinaria di vitto comprendendo il grano, vino, oglio et altre cose raccolte ne beni del monastero a raggione di docati trenta per ciascheduna bocca in tutto scudi seicento di moneta di Regno 600 – 0 – 0

Item per vestiario e calzetti de religiosi e servienti famuli a docati sette per religioso e mezzo e docati dodeci per ciaschedun famulo in tutto docati cento21 121 – 0 – 0

Item per coriame per farsi le scarpe de religiosi e servienti famuli de la cucitura un anno per l’altro docati trenta in c.a di moneta di Regno 30 – 0 – 0

Item per medici medicine e Cirurghi e barbieri un anno per l’altro docati quaranta in circa 40 – 0 – 0

 

(f. 466r)

Item per Avvocati, notari e mastro datti per casua di liti un anno per l’altro docati venti in circa di moneta di regno 20 – 0 – 0

Item per viatici tanto per occasione di Capitoli quanto per altri bisogni della Religione un anno per l’altro docati venti 20 – 0 – 0

Item di spese per la mula d’horgio, feno, ferri et altre cose necessarie docati trenta 30 – 0 – 0

Item per le spese vittuali e Procurationi in occasione di visite de superiori un anno per l’altro docati diece 10 – 0 – 0

Item per hospitationi così de Religiosi come de forastieri un anno per l’altro docati venti 20 – 0 – 0

Item per spese straordinarie, come biancherie, letti, et altri mobili di casa, vasi, e robbe di tavola e di cocina e simili un anno per l’altro docati settanta in circa di moneta di Regno 70 – 0 – 0

1074 – 0 – 0

Di più questo Convento di Mont’Alto tiene nella Città di Paula una GRangia seu hospitio per commodità delli frati non solo della Provincia ma di tutta l’ordine li quali o vanno ivi ad imbarcarsi o passano, per esser porto ove di continuo vi si fermano le Barche et i vascelli. E detta Grangia et hospitio ha una chiesa sotto titulo di San Giacinto.

Questa Grangia fu eretta nell’anno 1613 con l’assenso di mons.r Vescovo di Cosenza Gio. Batt.a Costanzo.

Tiene detta Grangia una Chiesa sotto il titolo del SS.mo Rosario (adesso), di longhezza cento palmi, di larghezza 40, d’altezza a proporzione.

Ha un Dormitorio con sette camere e di sotto vi sono alcune officine. Al presente vi habitano tre sacerdoti, cioà fra michele fonnetti della Grotteria, fra Dom.co marchese di Paula e fra Mario picardo di Paula fratelli conversi due cioè fra Scipione cauteri di Altomonte fra Gio. Fava di Lattaraco oblato.

Tiene terre aratorie in più luoghi delle quali si ha fra grano e miglio per ogn’anno tumula due e la valuta e due scudi 2 – 0 – 0

 

(f. 466v)

Ha due vigne e perche sono vecchie et inculte non ne riceve niente.

Di più ha molte piante di celsi a numero di sacchi cinquecento che possono importare cinquanta scudi in circa 50 – 0 – 0

Di più ha un giardino di agrumi che per essere sul principio si vende tre scudi l’anno in circa 3 – 0 – 0

Di più ha quattro case delle quali riceve di piggione per ogn’anno scudi sei e tre giulii 6 – 1 – 10

Esige da diverse partite per cenzo ogn’anno scudi cento sessanta 160 – 0 – 0

Riceve da diverse limosine e cerche così di seta come d’altre cose com’anco d’oblationi e messe nella chiesa scudi cento sedici in circa 116 – 0 – 0

Riceve da limosine di pesci scudi otto in circa 8 – 0 – 0

Riceve per cerca di grano e miglio sedici scudi in circa 16 – 0 – 0

Riceve di messe l’anno straordinarie dodeci scudi 12 – 0 – 0

Riceve dalla cassetta, e pane per la Città per ogn’anno scudi otto incirca 8 – 0 – 0

Ha di più un monte di Pietre dal quale si cavano bellissimi travertini, e se ne fabrica il Convento et altre volte se ne vendono.

381 – 1 – 10

All’incontro

Tiene obligo di messe perpetue per ogni settimana numero sedici, quali insino al presente sono sodisfatte.

Paga ogn’anno a suora Novella Picardo di cenzo perpetuo Giulii undici e baiocchi dui e mezo 1 – 0 – 10 ½

Spende per la fabrica ogn’anno scudi settanta 70 – 0 – 0

E per legato della S.ra Donna Eufemia Spinelli

Paga per il Capitolo Generale a proportione quando si celebra scudi quattro 4 – 0 – 0

Spende per oglio, cera, et altre cose della sacrestia scudi venti sette 27 – 0 – 0

 

(f. 467r)

Item spende per vitto ordinario de frati computa ogni cosa scudi ducento e sedici 216 – 0 – 0

E per loro vestimento à raggione di sette scudi per uno scudi trentasei 36 – 0 – 0

E per calzetti e pianelli scudi cinque 5 – 0 – 0

Al medico, barbiero e calzolaio scudi quattordici 14 – 0 – 0

Per medicine secondo l’occorevole scudi otto in circa 8 – 0 – 0

Per orgio e feno per il giumento scudi sei 6 – 0 – 0

Per riparationi di letti e biancherie scudi quindeci 15 – 0 – 0

Et il rimanente lo spende per li Padri e frati forastieri che passano di continuo, del che non si puol dire spesa determinata per esser incerto il numero de passeggieri

300 – 0 – 0

105 – 1 – 7 ½

Noi infrascritti col mezzo del n.ro giuram.to, attestiamo d’haver fatto diligente inquisit.e e recognitione dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse sono vere, e reali, e che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata ò uscita, ò peso del medesimo Convento, che sia pervenuto alla n.ra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di n.ra propria mano, e signata con il solito sigillo. Dato in Mont’Alto li 2 d’Aprile 1650.

Io fra Lodovico Dodesco di Mont’Alto M.ro e Priore affermo come di sopra.

Io fra Giacinto Sproviero di Mont’Alto deputato aff.o come di sopra

Io fra Tomaso Federici di Montalto deputato aff.mo come di sopra


Creato il 5 Maggio 2022. Ultima modifica: 5 Maggio 2022.

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  1. Franco Pascale

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