Relazioni dei conventi domenicani di Badolato, Pentedattilo, Briatico e Seminara (1650)

Badolato (CZ), chiesa di San Domenico o di S. Maria del Soccorso.

Convento domenicano di Badolato di Santa Maria del Soccorso (ASV., Stat. Reg. Relat., ff. 715-716).

“N° 77 – Relatione dello Stato del luogo de’ Pred.ri nella Terra di Badolato.

Il Conventino ò luogo di Badolato dell’Ord.ne de Pred.ri Calabria Ultra Diocesi di Squillace è situato al Capo della Terra e frontespitio della Porta Maggiore dell’habitatione e Torrione del Castello vicino un tiro di picciolo scoppio, che si vegono e conoscano le persone e le parole distint.te s’ascoltano, in un piacevole, delitioso e pratticatissimo piano detto S.ta Barbara, ove il numeroso Popolo, Gentihuomini, Clero, e Corte del Sig.r Prencipe di Satriano concorrono di continuo, si per la devotione della Chiesa come anche per l’amenità del sito, percioche essendo detta Terra maritima non più di due miglia distante dal Jonio Orientale, è circondata da piccioli fiumi, quali si profondono e formano altissime rupi da ogni canto difendendola da Turchi, senza altre uscite di piano, eccetto d’alcuni strettissimi calli, tutti gli Abitanti restano invitati, e quasi necessitati frequentar detto luogo e gionse à tal segno la frequenza e divotione, che molte del sesso feminile si confessano come se fosse scropolo di Colpa lasciar la quotidiana visita di questa Chiesa.

Fu fondato, et eretto l’anno 1558 con l’assenso, et auttorità del Rev.mo Sig.r Don Luca Antonio Puccio, Vicario Generale di Squillace Sedia vacante. I suoi primi fondatori furono gl’Ill.mi Sig.ri Don Fran.co Toralto il primo, Donna Dianora Caracciolo, don Gaspare Toralto, e donna Aurelia S. Severino, dotatolo di molti stabili, et altre elemosine con peso d’una messa al di.

Da principio era stato fondato in un altro luogo lontano dal predetto, dentro una posessione dove per la grandezza delle elemosine cosi de Sig.ri e come della Università v’habbitavano tredici frati, dopò minacciando rovina la fabrica, fu trasferito nel sud.o piano avanti la porta della Terra l’anno 1607 con l’assenso Autorità e presenza dell’Ill.mo Monsig.r Vescovo di Squillace Fabritio Sirleto, il quale con le proprie mani signato il luogo, pose la S.ta Croce.

Ha la Chiesa sotto il titolo et invocatione di S.ta Maria del Soccorso nuova grande e capace di gran popolo con molte e belle statue nell’altare maggiore e Cappella del Sant.mo Rosario, e molte altre Cappelle; compita ma da intonacarsi e farsi l’intempiata. La sua porta maggiore riguarda il Castello, la Terra et il Mare.

E di struttura ben ordinato, dilettevole prospettiva, ma di molta grandezza con un dormitorio compito et nun altro finito più della metà, celle numero nove tutte compite et habitabili, e tutto circondato da muri nuovi, e chiuso. Tiene molte officine, Refettorio, Cocina tutte voltate a lamia. Detta chiesa e dormitori dalla divotissima università e Confraternita del SS.mo Rosario furono in pochissimi anni edificati, e se non fosse stata la stragge del Terremoto, hoggi sarebbe di tutto ponto compito, e nel presente si sta tagliando un monte per farsi il Chiostro, e gisterna e per il quarto braccio.

All’anno 1633 in circa il P.re M.ro fra Ignatio Ciantes Visitatore e Comissario Generale in questa Provincia fu prefisso il numero di cinque, cioè quattro frati et un garzone, li tre sacerdoti e l’altro converso, e nel presente v’habitano cinque: Il P.re fra Girolamo Mirarchi da Badolato lettore e Vicario. Il P.re fra Paolo Paparo da Montepavone Predicatore. Fra Michele Maltacea da Napoli Professo Converso. Fra Girolamo Tirotta da Guardavalle Professo Converso et il Garzone per legna, acqua, molino, et altri servitii.

Possiede terre aratorie e lavorative salmate sette che sono tomolate settanta due, delle quali altre son date à censo, à staglio et a quarto e rendono ogn’anno tumula sedici di grano valutato d.ti sedici 16 – 0 – 0

Altre si vendono l’erbaggio, e fruttano l’un anno per l’altro docati quattro 4 – 0 – 0

Frutti che si mangiono in convento si valutano docati quattro 4 – 0 – 0

Possiede tre vigne quali detratte le spese si ricevano salme sei di vino sono barili quarant’otto apprezzate docati quindici 15 – 0 – 0

Possiede due case oltre le dirute dal tremoto quali rendono d.ti tre 3 – 2 – 10

Possiede un molino d’oglio che detratte le spese rende un anno per l’altro d.ti dodici 12 – 0 – 0

Possiede censi perpetui e bullali esigibili calculato l’un anno per l’altro d.ti sessant’otto 68 – 0 – 0

Riceve per elemosine messe processioni e monte de defonti l’un anno per l’altro d.ti dieci 10 – 0 – 0

Tiene un horto, che detratte tutte le spese frutta un anno per l’altro docati sei 6 – 0 – 0

Item possiede cinque oliveti et altre piante d’olive in diverse possessioni, quali calculando da sei anni in qua fruttono l’un anno per l’altro trecento litre d’oglio apprezzato d.ti 60 – 0 – 0

Possiede alcuni Giardini et Alberi di Celsi e fronde cantara sessanta, quali l’un altro si vendono d.ti trenta 30

Possiede quattro Possessioni alborate di fichi castagne et alcune viti quali s’affittano per ogn’altro d.ti tredici 13 – 0 – 0

Item possiede un Giardino di fronde et altri frutti et un boschetto di castagne per donatione irrevocabile dall’offerto di Badolato fra Alessandro Tropiano che l’anno per l’altro rendono d.ti quindici 15 – 0 – 0

Possiede un Casale di S.to Andrea per donatione irrevocabile dell’offerto fra Giulio quattro possessioni et una Casa che fruttano l’un anno per l’altro d.ti venti 20 – 0 – 0

Possiede nel Casale di Isela per donatione irrevocabile del offerto fra Pietro Varano due case e quattro possessioni, che l’un anno per l’altro rendono d.ti venticinque 25 – 0 – 0

Possiede nella Terra di Monasterace per donatione irrevocabile dell’offerto Fran.co Crea una casa et un giardino, che rendono docati quattro 4 – 0 – 0

 Ha da conseguire per donatione irrevocabile dall’offerto q.m fra Gio. Lorenzo d’Arena sopra docati mille tra capitali e decorsi et altri censi bullari e castagneto, che fruttaranno annui d.ti cento 100 – 0 – 0

Somma di tutto Introito 207 – 0 – 0

All’Incontro

Il detto Conventino tiene peso di messe perpetue num.o due al giorno e per elemosina delle messe manuali si suol dare un Carlino per ciascheduna

Spende per far scritture necessarie et Instrumenti d.ti 3 – 0 – 0

Paga di Censi Passivi per ogn’anno un docato 1 – 0 – 0

Paga di Collette ordinarie per ogn’anno al P. M.ro Provinciale d.ti 4 – 0 – 0

Et agli Moderatori dello Studio e per lo piego 0 – 2 – 10

 Per lo Capitolo Provinciale per ogni due anni d.ti tre che sono l’anno carlini quindici 1 – 2 – 10

E per il Capitolo Generale l’un anno per l’altro 1 – 0 – 0

E per compra delle Giumente della Provincia un tari 0 – 1 – 0

Per Cavalcature per cose necessarie al Convento d.ti quattro 4 – 0 – 0

Per reparatione degli tetti e fabriche gia fatte e seguir le nuove oltre quelle fa l’Università e la confraternita del S.mo Rosario si spendono l’un anno per l’altro d.ti trenta 30 – 0 – 0

Nella Sacrestia per la sacra superlettile d.ti 4 – 0 – 0

Per Candele, cerei incenso ampolline e lampe 10 – 0 – 0

Per Vitto alle predette cinque bocche hospidi e visite de’ P.ri Vis.ri Pro.li includendo il grano, vino, oglio, cascio, frutti, fogliame, pitanze et ogni altra cosa si spendono docati venti per ciascheduna bocca che in tutto sono d.ti cento 100 – 0 – 0

Per lo vestiario à quattro frati d.ti vent’otto 28 – 0 – 0

Per salario al garzone vestiti e scarpe d.ti tredici 13 – 0 – 0

Per Calsette e Pianelle à quattro frati d.ti 4 – 0 – 0

Per scarpe à quattro frati d.ti otto 8 – 0 – 0

Per salario al medico fisico l’un anno per l’altro d.ti 6 – 0 – 0

Per medicine d.ti docati cinque l’anno 5 – 0 – 0

Per lo Barbiero e Cirurgo d.ti tre 3 – 0 – 0

Alla Lavandara carlini quindici 1 – 2 – 10

Per riparationi di letti un anno per l’altro d.ti quattro 4 – 0 – 0

Vasi per la tavola e Cocina d.ti tre 3 – 0 – 0

Item questo convento per l’alimento per l’offerto frat’ Alessandro dona per ogn’anno vita sua durante d.ti quindici 15 – 0 – 0

Per alimento dell’offerto fra Giulio vita sua durante 20 – 0 – 0

Per alimento dell’offerto fra Pietro vita sua durante 25 – 0 – 0

E all’offerto di Monasterace vita sua durante 4 – 0 – 0

299 – 0 – 0 Somma di tutta la spesa

Tutto l’introito è 405 – 2 – 10

Tutta la spesa 299 – 0 – 0

Restano di docati cento quali il convento ha da ricevere e mettere in compra di stabili ò censi annui.

Noi infrascritti col mezzo del n.ro giuram.to, attestiamo d’haver fatto diligente inquisit.e dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse essere vere, e reali, e che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata ò uscita, ò peso del medesimo Convento, che sia pervenuto alla n.ra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di n.ra propria mano, e segnata col nostro solito sigillo hoggi li 25 del mese di febraro 1650.

Io fra Girolamo Mirarchi de Badolato Lettore e Vicario.

Io fra Paulo Paparo di Monte Pavone predicatore deputato dico ut. Supra.”

Badolato (CZ), chiesa di San Domenico o di S. Maria del Soccorso.

Convento domenicano di Pentedattilo di Santa Maria della Candelora (ff. 631-632)

“N. 58) Relatione per il Con.to di Pentidattilo de Predicatori della Prov.a di Calabria

Il Convento dell’ordine de Predicatori situato nella Terra di Pentidattilo Diocesi di Reggio, il quale sta frabicato fori le mura di detta Terra lontano un tiro di pietra ma in strada pub.ca fu fondato et eretto l’anno 1554 col consenso, et autorità dell Ill.mo et Revend.mo Arciv.o di Reggio fra Gasparro il Fero con obligo di celebrarsi tre messe la settimana.

Ha la Chiesa sotto il titulo et invocatione di S. Maria della Candelora è di struttura di palmi 70 longa et larga 24 la quale abraccia il Convento, il quale ha in tutto camere 10, includendo l’officine.

Di presente vi habitano di famiglia sacerdoti numero 3 con un laico professo, et un garzone et sono il P.re fra Giacinto Liparoto della Bagnara Vicario, il P.re fra Antonino Rocco della Bagnara, il P.re fra Silvestro Bendici di Reggio, fra Paolo Franco della Serra Sacco professo, Antonio Tropea di Pentidattilo garzone.

Possiede terre aratorie numero 3 alli quali si può seminare grano tumula 55. Il Convento ne percepisce quando sono seminate la quinta parte del frutto, onde fatto il calculo da sei anni in qua, ne riceve per ogni anno tumula 25, li quali vendendosi à uno scudo il tumulo, restano di netto al convento scudi 25.25

Tiene due case dalle quali può percepire di netto scudi 4

Possiede tre vigne dalle quali il Convento ne ha il quinto del frutto, che per ogni anno havera il Convento scudi tre 3

Possiede Giardini di celsi numero 4 dalle quali ne sole percepire un anno per l’altro setta libre 25 e questa sol vendersi giulii 14 la libra, onde detratta la spesa per farsi, restano al Convento scudi trenta 30

62

Possiede Censi in più partite, che rendono scudi cinquanta 50

Sol cavare da elargitioni et elemosine incerte, ma consuete cioè in Pane, Grano, Denari, Messe per ogni anno 15

Possiede olive piedi vinti in diverse parti, dalle quali può havere di ulive per ogni anno scudi sei 6

Possiede Pecori et Capri numero cento et dieci, quali sono in affitto per scudi sidici 16

Tutto l’introito è D.ti 149

Il detto Monastero ha peso di messe perpetue quattro la settimana.

Suole contribuire per il vestiario del P.re Rev. Generale P.re Procuratore del’ordine P.re Prov.le et Compagni per ogni anno scudi quattro et mezo 4 ½

Spende per la contributione de i Capitoli Generali et Provinciale et per altre spese in tempo di visita calcolando un anno per l’altro scudi tre e mezo 3 ½

Spende per la sacrestia in cere, oglio et suppelletile sacri per ogni anno scudi dieci 10

Spende per vinti tumula di grano per vitto scudi vinti, per vino scudi sidici, per oglio scudi sei, et per Carne, Pesci, Ligumi et altre cose necessarie al vitto scudi vinti, che tutti sono scudi sessanta dui 62

Paga per il vestiario delli sopra scritti à sette scudi per uno scudi vent’otto et al garzone scudi quattro, che tutti sono scudi trenta dui 32

Spende à minuto per diverse cose del convento scudi 10

Paga al Barbiero un scudo et mezo, alla lavandara un scudo, per medico, medicine tre scudi, che tutti sono cinque e mezo 5 ½

Spende per biancherie, et servimento di cocina ogni anno scudi tredici 13

Tutto l’esito è d.ti 140

Noi infrascritti col mezzo del n.ro giuram.to, attestiamo d’haver fatto diligente inquisit.e dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse essere vere, e reali, e che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata ò uscita, ò peso del medesimo Convento, che sia pervenuto alla n.ra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di n.ra propria mano, e segnata col nostro solito sigillo questo dì 10 di marzo dell’anno 1650.

Io Fra Giacinto della Bagrara vicario aff.mo quanto sopra

Io fra Antonino Rocco della Bagnara aff.o ut s.a

Fra Silvestro Bendici aff.o come di sopra.”

Pentedattilo (RC).

Convento domenicano di Seminara sotto il titolo del SS.mo Rosario (f. 635)

“N. 59) Il Convento sotto il titolo del SS.mo Rosario della Città di Seminara dell’ord.ne di Pred.ri diocesi di Mileto si ritrova dentro detta Città in strada publica. Fu fondato et eretto l’anno 1614 con licenza della Sacra Congreg.ne e di Mons.r Vesc.o di Mileto e consenso di tutta la Città, conforme appare per istrumento publico fatto fra la Relig.ne e detta Città, dal P.re M.ro Geronimo da Rusarno con molti altri P.P. con patto che il convento pagasse la 4.a funerale, la chiesa è sotto il titolo ut sup.a et è chiesa nova, et fabricata dalla Religione di pietre e calce. Il convento parte è di fabrica mediare di pietra e calce, e parte di fabrica di terra. Vi sono sette stanze per li frati, due officine, il refettorio e la cocina, et al presente habitano tre sacerdoti, dui conversi et il garzone cioè il P. fra Domenico Palmeri da S. Procopio vic.o, il P.Bacc.re fra Pietro Palmeri da S. Procopio, il P. lettore fra Filippo Megiorino da S. Procopio, fra Michele Perri da S. Nicola, frat’Andrea Corlessano da Pizzone converso e Fran.co.

Possiede un luogho alborato di poni, celsi et altri alberi. Quale può rendere raguagliata la rendita e spesa delli sei anni passati ogn’anno scudi cinque in circa, sopra del quale luogho si pagano carlini ventitre di censo l’anno alla Corte. Anco possiede una vigna, che levate le spese può rendire un scudo l’anno, item possiede un’altra vigna piccola, che levate le spese può rendere mezzo scudo l’anno. Item possiede un luogho alborato d’olivi e vigna et altri alberi, che calculati, e raguagliati li sei anni predetti può rendere ogn’anno cinque scudi e mezzo. Anco possiede un altro luogho di celsi, quale al presente è affittato per cinque scudi l’anno. Item due case dentro la città, quali si sogliono allogare cinque scudi l’anno, però levate le spese si possono havere ventitre scudi l’anno. Item tre lochetti di castagneti, che possono rendere ogn’anno due scudi. Item certi olivi che ogn’anno rendono quattro cafisi d’oglio, che in prezzo possono essere tre scudi l’anno. Item possiede certe terre aratorie, che sono affittate per sette tumula di grano bianco l’anno, che apprezzati possono essere sette scudi annui. Anco ha di pigliar posesso di cento scudi di terre in circa aratorie di grano bianco à stima. Anco possiede un trappeto che raguagliati li sei anni precedenti levate le spese rende dieci scudi l’anno. Item una fossa di grano, che prima s’affittava tre scudi l’anno, ma adesso non si trova per affittarsi, e molti anni precedenti restò vacua. Item dall’elemosina della seta si può havere ogn’anno calculati li sei anni come sopra scudi dieci. Dall’elemosina di messe cotidiane, et altre elemosine nella chiesa calculati li sei anni ut sopra si può havere scudi trenta l’anno, e l’elemosina di ciascheduna messa quotidiana è un carlino. Item per l’elemosina di grano, pane per la città, et oglio, et altre elemente, può havere scudi vinti l’anno. Item il convento tiene di censi docati cento ottanta cinque tarì tre, e grana cinque, però da questi vi sono da cinquanta scudi in circa inesigibili. All’incontro il convento tiene obligo di due messe il giorno perpetue spenderà per vitto delli frati cinquanta scudi, e per vestito di detti frati scudi cinquanta, calculati per li sei anni ut supra. Spende per medici e medicine scudi diece. Item per vino un anno per l’altro scudi vinticinque, per cera di Candelora, e cera per la chiesa scudi cinque, per barbiere scudi due e mezzo, per il garzone scudi dieci e otto, per grano scudi quindici per collette ordinarie et straordinarie e spese nelle visite scudi otto. Item per caso scudi otto. Item il convento paga di censo carlini quattro e mezzo anno quolibet e due carlini al monastero di S. francesco, e grana quindeci alla città. Reparationi tanto al convento, quanto alla chiesa, un anno per altro può spendere scudi trenta calculati.

Noi infrascritti col mezzo del n.ro giuram.to, attestiamo d’haver fatto diligente inquisit.e dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse essere vere, e reali, e che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata ò uscita, ò peso del medesimo Convento, che sia pervenuto alla n.ra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di n.ra propria mano, e segnata col nostro solito sigillo die 23 februarii 1650.

Io fra domenico palmeri da s.to procopio vic.o aff.o quanto di sop.a

Io fra pietro palmeri da s.to propcopio deputato aff.o ut sup.a

Io fra filippo migliorino da s.to procopio deputato affermo quanto sopra.”

Bassorilievo custodito nel municipio di Seminara (1535). Da Wikipedia (aut. Domenico Scordo).

Convento domenicano di Briatico sotto il titolo della SS.ma Annunziata (f. 649)

N. 62) Relazione del Monastero della SS.a Annuntiata dell’Ordine di Predicatori nella Città di Briatico, Diocesi di Mileto, Provincia di Calabria Ultra, in conformità della Costitutione di N. S. Papa Innocenzio X.o Publicata in Roma sotto li XXII Xbre 1949.

E questo monasterio dentro la Città di Briatico, la quale è circondata di mura in loco publico frequentato.

Fu fondato et eretto l’anno 1515 per concessione di Papa Leone X.o, furono fondatori il Conte D. Fran.co Bisbal, D. Catarina Saracena, coniugi Padroni di questa Città, li quali dotarono il Convento d’annui scudi di moneta romana vent’uno, e sei paoli ed annui quaranta tumula di grano bianco, e come, che poi questi SS.ri Conte e Contessa han venduta questa Città al S.r Duca di Monteleone, franca e senza nissun peso, si persero le sudette entrate.

La Chiesa è sotto il titolo della SS.ma Annuntiata, è di struttura grande. Dentro tredici Altari vi sono, con la Sacristia.

Il Convento è di struttura ordinaria, alla proportione del luogo. Il Chiostro è in quadro. Vi sono dodici camere, e l’officine necessarie di sotto. Nella fondatione non vi fu prefisso numero di frati.

Al presente vi sono di stanza quattro Sacerdoti, cioè il P. fra Michele S. Marco da Belcastro Lettore, e Priore. Il P. fra. Vincenzo Presterà di Stilo. Il P. fra Tomaso Sacco Lettore della medesima Città di Briatico. Il P. fra Giacinto de Mazzeis di Rugliano. Due laici professi; cioè fra Tomaso Luscrì di Calimera, fra Gioseffo Zappia di Polistena, Due servienti non professi; uno chiamato Gennaro di Fabritio di Pizzone e l’altro Fran.co Garrupa di Belcastro.

Tiene questo Convento una vigna arborata di ficu e peri di capacità di dieci tumula in circa, dalla quale ne riceve l’un anno per l’altro raguagliati li sei anni precedenti, detratte le spese, quindici scudi in circa di moneta romana 15 – 0 – 0

Item tiene terre inculte di capacità di quindici tumula, dalle quali riceve cosa veruna.

Item tiene un numero grosso di piedi d’olive in più partite, dalle quali riceve l’un anno per l’altro, raguagliati li sei anni cafisi venticinque, che possono valere venticinque scudi di moneta romana 25 – 0 – 0

Iten cenzo annuo in grano bianco tumula cento vinticinque, che possono valere l’un anno per l’altro cento venti scudi 120 – 0 – 0

Item tiene annui cenzi sopra diverse case dirute dal terremoto, ne riceve ogn’anno scudi di moneta quindici e tre paoli 15 – 1 – 10

Item tiene cenzi enfitietici e bullali fondati sopra diversi fondi, e possessioni, quali integrano la somma di cento trenta scudi annui di mon.ta romana 130 – 0 – 0

Item tiene un picciolo arborato di vari frutti qual contigua col convento, non è di rendita alcuna.

Item un rustico arborato di poche quercie, dalle quali, ne può riceve l’un anno un scudo di moneta 1 – 0 – 0

Item tiene trenta due pecore e due vacche, dalle quali ne riceve d’affitto il frutto l’un anno per l’altro tre scudi e mezo di mon.ta 3 – 2 – 10

Item tiene un asino per servitio del convento.

Item riceve d’elemosine incerte, ma consuete, ogn’anno, così per bertola come dalla sacrestia scudi venti in circa di mon.ta romana 20 – 0 – 0

329 – 4 – 0

Oblighi di messe

E obligato questo mon.rio e per esso i frati, celebrare quattro messe il giorno, le quali sono perpetue, e quattro anniversarii, conforme nel nostro Breviario.

Esito Annuo

Paga questo Convento annuo cenzo in diverse partite otto scudi e un mezo di mon.ta romana, et un rotolo di cera, che sono scudi nove 9 – 0 – 0

Paga ogn’anno, cioè, l’un anno per l’altro al Provinciale e per Capitoli Provinciali e Generali, scudi sette di moneta romana 7 – 0 – 0

Item per cera per la chiesa, sacre suppelletili et altre cose concernenti la sacristia, l’un anno per l’altro, annui scudi vinti 20 – 0 – 0

Item vestiario di frati, alla ragione di dieci ducati l’uno per ogn’anno son sei frati integrano la somma di scudi cinquanta quattro scudi di mon.ta romana 54 – 0 – 0

Item per salario del famulo secolare e de due servienti sopracitati alla ragione di cinque scudi l’anno per ciascheduno, scudi quindici 15 – 0 – 0

Item spende ogn’anno per grano, per alim.to di frati e serviente alla rag.ne di tumula sei per bocca, che ascendono a tumula cinquanta quattro, scudi cinquanta in circa di mon.ta romana           0 – 0 – 0

Item per vino ogn’anno per alimento delli stessi frati e servienti, salme trentacinque di questa misura, che possono valere scudi trentacinque di mon.ta romana 35 – 0 – 0

Item per oglio delli medesimi frati, e lampade, venti scudi annui   20 – 0 – 0

Item per pitanza, minestra, et altre cose cotidiane appartenenti alla cocina, e cascio per li medesimi frati scudi ottanta di mon.ta romana 80 – 0 – 0

Item per medico, medicine, barbiero e lavandara, dieci scudi in circa di mon.ta romana 10 – 0 – 0

Item per risarcimento della fabrica e suppelletili del convento, cioè biancherie, e vasi per la cocina scudi venti in circa 20 – 0 – 0

Item per orzo per l’asino, scudi quattro di mon.ta romana 4 – 0 – 0

Item per alimento dell’Hospiti Religiosi, che occorrono fra tutto l’anno scudi quattro in circa di mon.ta romana 4 – 0 – 0

Item per far le spese al P. Provinciale e compagni quando viene alla visita, semel in anno dui scudi in circa 2 – 0 – 0

330 – 0 – 0

Noi infrascritti col mezzo del n.ro giuram.to, attestiamo d’haver fatto diligente inquisit.e dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse essere vere, e reali, e che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata ò uscita, ò peso del medesimo Convento, che sia pervenuto alla n.ra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di n.ra propria mano, e segnata col nostro solito sigillo nel dì 26 di marzo 1650

Io fra Michele di Belcastro lettore e priore aff. quanto di sopra

Io fra Vincenzo da Stilo affermo quanto di sopra

Io Giacinto de Mazzeis di Rogliano aff.mo ut supra

Io fra Tomaso Sacco di Briatico aff.o ut supra.”

Briatico, VV (da content.r9cdn.net).


Creato il 8 Maggio 2024. Ultima modifica: 8 Maggio 2024.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

*