Alcuni ordini del conte Andrea Carrafa inviati al capitano di Santa Severina

Andrea Carrafa conte di Santa Severina. Aldimari B., Historia geneaologica della famiglia Carafa, Napoli 1691, vol. 1, p. 155 (da notes9.senato.it).
In relazione alle suppliche ricevute da Paolo Magnavacca, procuratore della chiesa arcivescovile di Santa Severina, con lettera data in Napoli il 18 maggio 1524, conservata in copia,[i] il conte di Santa Severina Andrea Carrafa, ordinava al Magnifico U.J.D. Joanni Mattheo Sicardo, capitano di Santa Severina e auditore generale della corte comitale, quanto segue.

La sottoscrizione del conte Andrea Carrafa riportata nella copia della lettera del 18 maggio 1524 conservata a Santa Severina.
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“Mag.ce U.J.D. nobis Char.me. In li tempi passati Espedivimo lettere dirette al predecessore / vostro, Capitanio di questa Città de S.ta Severina del tenor sequente. V.S. Mag.ce Vir / nobis dilecte, Per Paolo magna vacca Proc.re del R.do ArchiEp(icop)o de S.ta Severina / son state a noi porrette supplicationi d’alcune Cose concernenti a beneficio dell’ / Archiep(iscop)ale Ecc.a de detta Città. Et Inprima have exposto che l’Università / della Terra di Policastro per certe Terre che possede detta Chiesa nel Territ.o de / Policastro, have Essatto da Essa Ecc.a seu Procuratore docati cinque di monete / e pretende essigere fin’al num.ro di docati quaranta, per la contributione della / conmpositione che have de pagare detta Università de Policastro per la gratia / appuntata della Reintegratione fatta per M(esser) Francesco Iasio Reg.o Commiss.o in la / Terra e tenimento p.to supp.do che per non essere de jure tenuta d.ta Chiesa a tale Con / tributione, Et massime che d’essa non fu reintegrata cosa alcuna, ne meno per la / Transattione Consequerà aumento alcuno, Vogliamo Ordinare, che per tal / causa non sia molestata, et che le siano restituiti li docati cinque pagati, Onde / havendo consideratione, che de giustitia le Terre Ecc.ce non si deveno subiugare / ne son tenute a contribuire al pagamento della reintegratione prefata per le / Cause de super narrate, Imperò iuris et facti remediis opportunis, providiate che / siano restituiti li dinari pagati per tal respetto, et che de Cetero non sia aliquo / facto molestata la predetta Ecc.a né suo Proc.re et del supp.to scrivo etiam et or / dino, a m(esser) Julio de Lucca Auditore e capitanio de Policastro.
Preterea d.to Procuratore have esposto essere prohibito dal Comitale Erario decimare / in nome dell’Archiep(iscopa)le Ecc.a la mandra de pecore che pascolano in Cutro, perti / nentia della Città di S.ta Severina loco ditto le pianette la quale prohibit.ne è contra / la Concessione Et Privilegio ad Essa Ecc.a fatta dalla Fe: mem: del Re Alfonso primo / supp.do vogliamo ordinare che detta Chiesa Archiep(iscopa)le sive suoi Procuratori non siano / impediti decimare in detta mandra Caso et Agni secondo è solito decimare nel / territorio di detta Città justa la forma di detto Privileggio. Per tanto vocato Erario / pigliarete Informatione del solito et consueto, come detta chiesa si trova in possess.ne
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del decimare delle mandre in detto Territ.o de S.ta Severina, et suoi Casali, et quella farete / conservare ad unguem in detta possess.e solita, non permittendo che sia innovata cosa / alcuna in pregiuditio di detta Chiesa.
Item d.to Proc.re dell’Ecc.a Archiep(iscopa)le de S.ta Severina have esposto, che havendosi in alcuni / anni prossimi passati servita la Comitale Corte per la Razza di nostre giumente / della Foresta nominata lo piano di Re sita nelle pertinentie di S.ta Severina detta Ecc.a / non have consequito integramente la satisfattione dell’Arrendamento di d.ta Fo / resta, supp.do vogliamo ordinare la satisfattione tanto per l’anni passati escompu / tando tutto quello che have consequito d.ta Ecc.a per la causa pred.ta quanto etiam / per il tempo futuro, finchè detta Razza nostra usarà la pred.ta foresta, sive tenimento / del piano di Re. Per la qual cosa resto con ammiratione, che avendo io ordinato / a Carlo Bonaiuto Erario il pagam.to pred.to, sia retardato Esequirlo. Per tanto con / vocato l’Erar.o pred.to provederete con ogni Espediente opportuno che d.ta Ecc.a / e suo procur.re sia satisfatto dell’arrendam.to dell’herbaggi della pred.a foresta. / E quando il Procur.re volesse pollitri in pagam.to per li precii honesti et convenienti / farete quello gratificare di maniera, che habbia a restare con soddisfattione et / in futurum, habbia a continuare senza altra replica sive contradittione.
Item detto Procur.re espone ch’essendo nell’anni passati promulgata sentenza da M(esser) / Fran.co Iasio tunc Capit.o et Auditore nostro super uno puzzo esistente in una / gabella di detta Ecc.a nominata cento onze nel tenimento di Cutro e declarato / che Laurenzo Infosino adversario non havea raggione alcuna in detto Puz / zo, e quello usa prohibendo li partionarii seu compratori della prefata / gabella dell’Ecc.a supplicando vogliamo fare osservare detta sentenza et / quella non si trovasse s’habbia summariamente a reconoscere la proprietà / e raggione di detta Ecc.a che tiene super dicto Puzzo, et imponere silentio / a detta Causa secondo la giustitia permette. Per tanto vi commetto et / ordino che trovandosi la sentenza, et non altra cosa in contrario, che legiti
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mamente obsista, facciati quella prosequire, et havere debito effetto, e quando / detta Sentenza non si trovasse voi summariamente conosciate detta Causa / e quella diterminate e, facciate osservare, secondo la despositione della giustitia.
Item detto procur.re di d.ta Ecc.a have esposto che in la reedificatione delle molina / nostre della Conosa site nel Territorio della Rocca Bernarda, estata occu / pata parte d’una gabella seu territ.o di detta Chiesa nel luogo detto le fosse / e massime nel fare dell’aque dutto di dette Molina, supp.do che per Inden / nità di detta Chiesa vogliamo donare alcuna cosa Equivalente, di maniera / che l’Ecc.a venga ad essere relevata de tal iattura. Noi dunque volendo pro / vedere all’Indennità dell’Ecc.a vi commettemo et ordinamo che debiate conferirvi / personalm.te insieme con Carlo Bonaiuto per loco, et invocato Notario Elefante / Erar.o di Rocca Bernarda et altri massari e persone fide digne della p.ta Terra, / et havuto informatione della conditione, qualità e quantità della pred.a Terra / dell’Ecc.a et appretiato il danno e detrimento consequito, per il Jornale, et / aque dutto del Molino, darete opera che detta Ecc.a habbia equivalente terreno / nelle pertinentie di S.ta Severina sive di Rocca Bernarda in Scambio e, / ricompensa di quello che la comital corte have pigliato per il Jornale et Aque / dutto predetto.
Item detto Procur.re have supp.to che vogliamo dar ordine che sia pagata a detta Ecc.a / Achiep(iscopa)le il Censo debito super le robbe de forusciti, et iustificati della Terre e / Stato nostro tanto de quelle che al p(rese)nte si possedeno per la comital corte, quanto / etiam de quelle robbe, che tengono altre persone per concessione nostra, sive in / qualunque altro modo. Et parendone cosa giusta, et honesta, che l’Ecc.a non sia / defraudata e, che habbia a goder sue cose pigliareti informat.ne summariamente / delli Censi, sive renditi spettanti alla pred.a Chiesa, et farete correspondere dalli / possessori, e detentori etiam delli terreni che si tenessero della Comital Corte
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delli renditi sive censi all’Achiep(iscopa)le Ecc.a secondo la giustitia rechiede, et della / p(rese)nte retenendo transunto autentico appresso di voi, restituirete all’eshibitione. / Data in Napoli die XXIII Junii MDXXII Andreas Carrapha / Comes Sanctae Severinae.
Et perché Paolo Magnavacca Procuratore del p.to Arcivescovo de S.ta Severina si / lamenta che licet per esso sia sta fatta Instantia a detto vostro predecessore / et etiam a voi, per l’essecutione delle cose da me ordinate in dette l(icte)re, Tamen / havete negletto essequirle, per esserne alcune d’esse tan tengenti lo pregiuditio, / seu danno della comital corte, Pertanto sono restato con ammiratione, per / che quando per mie l(icte)re se dichiara l’espedition d’alcun negotio, non deveno / li Ministri sopra sapere, e con soverchio Zelo dell’Interesse mio progiudicar / all’essistimatione, et non havere il debito riguardo alle Cose Ecclesiastiche / secondo mia Intentione, e massime havendo io per mie l(icte)re, etiam a voi / declarato, ch’il tenore delle pre inserte l(icte)re fusse da voi essequito, come / se fussero state dirette a voi. Unde iterum vi ordino, e comando per quanto / havete cara la mia gratia, che debbiate osservare, et essequire ad unguem / la forma, e tenore delle mie l(icte)re ped.te di maniera ch’ il pred.to Procuratore / consequa con effetto quanto per me si declara, et non possa giustamente / lamentarsi di negletta, seu ritardata giustitia, et exequutione mearum / ordinationum, perche tale è mia firma et diterminata voluntà.
Preterea il prefato procuratore per nome et parte del Rev(erendo) Archiepiscopo di / S.ta Severina suo principale, have esposto, che l’Ecc.a Archiep(iscopa)le ab antico / e stata et è in possessione pacifica dell’essattione della decima dell’agni
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et frutti lattocinii di tutte le mandre de pecore che stacciano anno quolibet nelli / Tenimenti della Diocese di S.ta Severina, supp.do che per esserne nuovam.te reinte / grati alla comital corte li Cursi del tenimento della Terra nostra di Policastro / Dioc.e di detta Ecc.a Metrop.na di S.ta Severina, vogliamo ordinare che detta / Ecc.a habbia ad esigere la decima dell’agni e latticinii delle mandre de / pecore che sintroduceno in dette terre del tenimento di Policastro, si come / essa Ecc.a essige dell’altre mandre della Diocese predetta. Et perché n(ost)ra / intentione è che la p.ta Ecc.a sia conservata integramente nelle cose sue, Per / tanto commettemo ch’intese summariam.te e verificate le raggioni d’essa / Ecc.a Metrop.na debiate declarare di giustitia se quella have d’essigere la p.ta / decima nelli tenimenti e Cursi di Policastro, si come essige nell’altre / mandre di detta Diocese et ordinare che infuturum sia osservata vostra / declaratione per non preiudicare aliquo pacto alle cose di essa Ecc.a Metrop.na.
Et insuper detto Paolo proc.re have esposto che detta Ecc.a Archiep(iscopa)le per vigore / d’antiqui privilegii delli retro Principi, e Re di questo Regno è stata sempre / in possessione di fida ed disfida delli bestiami che entrano nel tenimento di / Casale novo qual’è d’ecc.a sito nel territorio di questa Città di S.ta Severina / e che ultimamente per l’arrendatore della Bagliva di detta Città si pretende / essigere detta fida et disfida in nome della comital corte, per vigore di declaratione / fatta per M(esser) Fran.co Jasio Regio Reintegratore, che tutti li bovi esteri, che / s’introducevano nel territorio di S.ta Severina havessero a pagare fida et dis / fida ad esso arrendatore della Baglica della comital corte, nullo fatta / mentione di detto tenimento di Casale novo della p.ta Ecc.a Archiep(iscopa)le, Supp.do / esso Proc.re che vogliamo ordinare sia conservata detta Ecc.a nella possessione / della prenominata fida et disfida, non obstante detta declaratione fatta per
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il Regio Reintegratore, senz’havere considerazione alli Privilegii, e raggioni / di essa Ecc.a. Et però volendo noi provedere iustitia mediante all’Indennità / della prenominata Ecc.a Archiep(iscopa)le di S.ta Severina, vi dicemo et ordinamo, che / vocato Erario e detto Arrendatore baiulat.nis pro interesse Comitalis Curiae, et / inteso etiam summarie et de plano le raggioni di essa chiesa, e visti suoi / privilegii et scritture debbiate de giustitia determinare super d.ta fida e / disfida nel p.to tenimento di Casale nuovo, non obstante detta declaratione / dal Regio Comm.rio Reintegratore, per havere la d.ta Ecc.a la restitutione in / integrum. Et perché intendemo esserne impediti e sequestrati alcuni dinari / della fida e disfida delli bovi introdutti nel p(rese)nte anno in detto tenimento / per tanto dopo d.ta vostra determinatione di giustitia secondo quella farà / essequire detto sequestro, e pagare a chi la giustitia disponerà o vero / instruito processu consulearete noi acciò che possiamo resolvere ogni [dubio] / et far determinare secondo la giustitia rechiede.
Item detto Procur.re della Ecc.a Archiep(iscopa)le di S.ta Severina ha supplicato che per essere / in possessione ab antiquo della essattione dello Diurnale di detto tenimento / di Casalnovo hoc est del frutto che pervene in uno di, di lattocinii della mandra / di esso tenimento vogliamo ordinare non sia impedito nell’essattione di d.to / Diurnale dall’arrendatore della Baglia di S.ta Severina, che pretende es / sigerlo et a sua instantia e depositato il frutto di detto Diurnale per tre / anni prossimi, incluso il p(rese)nte. Et perché semo certificati che detto Diurnale / spetta et appartiene alla p.ta Ecc.a Archiep(iscopa)le, per tanto senz’altra difficoltà / farete liberare il deposito di detti frutti di tre anni al prefato Proc.re, et [darete] / ordine che infuturum d.ta Ecc.a non sia molestata dal p.to Baglio, ne da altra
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persona nell’essattione del p.to Diurnale del tenimento di casalnuovo predetto / et della presente ritenendo exemplo appresso di voi, e facendola registrare / nell’atti di questa Corte la restituerete al p(rese)ntante Data Neapoli Die / XVIII Maii MDXXIIII.
Andreas Carrapha / Comes S.tae Severinae.”
Note
[i] AASS, Fondo Arcivescovile, volume 1A, ff. 181-184.
Creato il 27 Agosto 2025. Ultima modifica: 27 Agosto 2025.
